ROMA – Il sottosegretario Antonio Gentile è il nuovo coordinatore nazionale di Alternativa Popolare. Ad annunciarlo un comunicato del partito in cui vengono indicati anche i tre viceoordinatori. Si tratta di Gioacchino Alfano, Dore Misuraca e Sergio Pizzolante. Tocca dunque al senatore cosentino raccogliere l’eredità di Angelino Alfano e guidare il partito dopo la scissione consumatasi nei giorni scorsi. Una sorta di divisione consensuale al termine della quale parte dei parlamentari ha deciso di tornare alle origini, sposando il progetto del centrodestra, mentre una seconda pattuglia, capitanata proprio da Gentile, proseguirà nel percorso intrapreso all’interno della coalizione di governo, andando a costituire un polo alleato del Partito Democratico.
La reazione piccata di Lupi: «Se lui coordinatore, io Imperatore di Abissinia»
La notizia della nomina di Gentile a coordinatore nazionale ha suscitato la reazione piccata di Maurizio Lupi, leader del gruppo di deputati e senatori orientati verso il centrodestra. «Siamo in un’epoca di fake news e anche i miei amici sono evidentemente contagiati. Non si è tenuta nessuna assemblea dei gruppi parlamentari e meno che mai una direzione nazionale. L’ultima che abbiamo fatto è stata martedì scorso, 12 dicembre, dove si è votata all’unanimità una separazione consensuale tra chi smania di correre con il centrosinistra e chi ha scelto il centrodestra», spiega Lupi. «Apprendo che Tonino Gentile si è autonominato coordinatore nazionale. Mi fa piacere, io sono diventato imperatore dell’Abissinia», conclude.
Trenta parlamentari seguono Gentile. Forti ripercussioni anche in Calabria
La realtà è che buona parte di Alternativa Popolare seguirà Gentile ed entrerà nella coalizione renziana. In totale dovrebbero essere trenta parlamentari, equamente divisi tra le due camere. In Calabria il contraccolpo sarà sostanziale e si rifletterà sulle candidature della coalizione di centrosinistra. A questo punto sembra scontata la corsa dello stesso Gentile nel collegio senatoriale di Cosenza mentre sullo jonio, tra Corigliano e Crotone, dovrebbe essere Giuseppe Graziano il candidato a Montecitorio o a Palazzo Madama. Ripercussioni anche a Catanzaro, dove la mancata alleanza tra il Partito Democratico e Ap, rappresentata nel capoluogo di regione da Piero Aiello, ha consentito l’agevole ritorno a Palazzo delle Aquile di Segio Abramo. Infine l’accordo dovrebbe suggellare anche la collaborazione già in atto al governo della Regione.