Comunità in partecipazione diretta: «Valorizzare i dipendenti comunali e redistribuire gli incarichi»

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Carlo Rinaldo

RENDE (CS) – Ancora una presa di posizione da parte del comitato di cittadini “Comunità in partecipazione diretta”.

« Nel Comune di Rende – scrive il coordinatore Carlo Rinaldo -, così come negli altri Enti locali, è stridente l’eccessivo ricorso ad incarichi esterni per quanto riguardo le funzioni ed i servizi da erogare ai cittadini, con una doppia sfaccettatura negativa: la non valorizzazione delle risorse umane interne e l’aggravio di costi per le casse comunali per il pagamento di stipendi e parcelle a soggetti esterni alla pubblica amministrazione! ​​ Nell’ambito della generale riduzione del trasferimento delle risorse agli enti locali, con gli stessi che oltretutto sono quasi tutti molto indebitati (il nostro di Rende in particolare in predissesto come tutti i cittadini sanno), da parte degli amministratori non si dovrebbe dunque fare un ricorso così eccessivo agli incarichi esterni.    Se è vero che tali Enti hanno subito una progressiva diminuzione di personale per cui non tutti gli esodi sono stati sostituiti in toto numericamente, è altrettanto vero che chi è subentrato negli uffici ha una istruzione mediamente superiore con la conseguente assunzione di livelli più alti ed una maggiore confidenza con l’uso del pc: in alcuni particolari ma ristrettissimi ambiti c’è forse bisogno di qualche professionalità più di nicchia ma è giustificabile soli in questi sporadici casi e per lassi di tempo ristrettissimi. ​​​​  Nella stragrande maggioranza del ricorso agli esterni, alcuni con incarichi apicali e addirittura afferenti a più settori, si potrebbe utilizzare il personale interno che, ove occorra, va maggiormente formato proprio con una parte delle risorse che verrebbero risparmiate con il taglio agli esterni». ​​​​    

«Come detto in precedenza – conclude la nota -, alcuni sono addirittura super incaricati per cui è necessaria oltre che una internalizzazione delle funzioni anche una maggiore redistribuzione delle stesse per non avere un eccessivo accentramento in pochissimi soggetti. ​​​​​​​​Il Sindaci, i Presidenti di Province e Regioni e i Consiglieri regionali hanno già ampio margine di poter scegliere assessori, capi gabinetto, segretari comunali e generali, ecc. per continuare ancora ad avvalersi anche di tanti altri inutili collaboratori che vanno a sostituire il personale interno già pagato per certe mansioni e che oltretutto si sente sminuito professionalmente e nelle dignità».

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