CROSIA (CS) – Il Sindaco di Crosia, Russo, dopo aver formalmente sollecitato per due volte Mario Occhiuto, Presidente della Provincia, a indire una Assise per procedere alla surroga del consigliere Lucisano, decaduto a seguito della rinuncia alla carica istituzionale municipale, lo scorso novembre, ha deciso di scrivere al Prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, per diffidare il Presidente alla riunione dell’Assemblea e, in caso di inosservanza dell’obbligo, di sostituirsi allo stesso nella convocazione.
Russo, legittimato a subentrare alla carica di Consigliere provinciale, considerata anche l’esclusione dalla surroga di Vincenzo Scarcello, primo dei non eletti e dimissionario nel consesso comunale di Rossano, non avendo ottenuto risposta dopo un’attesa di trenta giorni (a fronte dei dieci previsti dalla normativa vigente in materia) per la surroga, ha provveduto, pertanto, a inoltrare la missiva al Prefetto Tomao, inviando, altresì, gli atti, per conoscenza, al Ministero dell’Interno e alla Procura della Repubblica per accertare eventuali profili di illiceità penale degli stessi. Secondo Russo, in base alla riforma delle Province, che prevede l’elezione passiva alla quale sono candidabili solo i rappresentanti istituzionali dei Consessi civici, nel comma 69 dell’art. 1 Legge n. 56/2014 Delrio si stabilisce che “la cessazione dalla carica comunale comporta la decadenza da consigliere provinciale”. Per tale ragione, Russo continua a ribadire, sulla base della legge stessa, che “i seggi che rimangono vacanti per qualsiasi causa, ivi compresa la cessazione dalla carica di Sindaco o di Consigliere di un comune della provincia, sono attribuiti ai candidati che nella medesima lista, hanno ottenuto la maggiore cifra individuale ponderata”. “Con una cifra elettorale di 1555 preferenze, raggiunta nel corso delle consultazioni del 14 Ottobre 2014, preso atto anche delle dimissioni del primo dei non eletti, Vincenzo Scarcello già consigliere comunale di Rossano”, Russo reputa di “essere il successivo nominabile alla carica di Consigliere provinciale”.
“Da avvocato, da Sindaco, da semplice cittadino, credo nella legge e in quelli che sono i principi cardine della Giustizia e della Democrazia. Attendo, pertanto – ha concluso, infine, Russo – che gli organi deputati definiscano la questione nei termini della legittimità”.