Cosenza, Guccione nella conferenza stampa al Coni

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COSENZA – «Mario Occhiuto sta dimostrando di essere un buon direttore dei lavori di una città che non gli appartiene, pensata già venti anni fa. Ha realizzato infatti tutte le opere previste e finanziate da Giacomo Mancini.

E oggi sta portando a termine il nostro programma elettorale: sulla Metropolitana leggera Mario Occhiuto ha raccolto le firme contro la realizzazione dell’opera, io invece ho inserito la Metro al centro del programma della Grande Cosenza e ora tra qualche mese partiranno i lavori. Così come per il nuovo ospedale: si farà e il sito dovrà essere Vaglio Lise».

È quanto ha affermato il consigliere comunale Carlo Guccione, nel corso della conferenza stampa tenutasi stamattina nella sede del Coni.

Insieme al segretario provinciale del Partito democratico, Luigi Guglielmelli, al capogruppo del Pd in consiglio comunale, Damiano Covelli, e al consigliere comunale del Pd, Alessandra Mauro, si è discusso del Piano strutturale comunale della città di Cosenza.

«Il Psc è illegittimo, il Piano adottato dall’amministrazione Occhiuto è nullo. Il Comune, davanti al Tar, ha sostenuto che ci fosse un solo Psc. Ha detto il falso – ribadisce Carlo Guccione – perché ne esistono due: uno depositato al Genio Civile nel 2015 e un altro approvato poi in consiglio comunale.

A confermare l’illegittimità della procedura di adozione del Psc-Reu di Cosenza arriva la lettera della Regione Calabria – ex Genio civile – dove si evince che qualsiasi variazione apportata al Psc/Reu invalida il precedente parere rilasciato dal Genio Civile.

Di conseguenza il provvedimento è nullo e l’iter deve ricominciare daccapo».

Il consigliere Carlo Guccione già lo scorso mese di novembre  aveva presentato un esposto-querela in Procura per fare chiarezza sull’adozione del Psc. «Ora bisogna revocare in autotutela il procedimento di adozione del Psc.

Se ciò non avverrà – spiega il consigliere Guccione – entro la fine di gennaio, scaduti i trenta giorni di tempo si ravviseranno gravi omissioni in atti di ufficio e toccherà alla Procura di Cosenza intervenire. Insieme ai consiglieri della coalizione La Grande Cosenza e al segretario provinciale del Pd Luigi Guglielmelli andremo avanti per ristabilire la legalità. Noi non faremo un passo indietro.

Il documento è gravato da pesanti irregolarità perché sono state introdotte modifiche ai tre indici territoriali di perequazione.

Di chi è la manina che ha modificato gli indici edificatori? C’è inoltre un problema di merito perché viene previsto un aumento nel centro storico di poco più di 620 abitanti nei prossimi venti anni, quindi questo vuol dire che sarà la morte del centro storico».

«La bocciatura della Regione di un Psc che privilegiava pochi e penalizzava alcune aree, oggi ci dà l’opportunità di guardare con ottimismo anche alla città unica. Vogliamo lavorare insieme – ha affermato Damiano Covelli – alle altre amministrazioni comunali per guardare a un’area urbana più vasta».

«Manca un progetto generale di città, Cosenza deve uscire dal suo provincialismo e fare uno scatto in avanti. A distanza di due mesi possiamo dire che avevamo ragione sul Psc, ma si è perso del tempo prezioso per lo sviluppo di questa città – ha detto Luigi Guglielmelli -. Finita la fase delle inaugurazioni ora è il momento di progettare e di ragionare sulla città unica».

Del nuovo ospedale se ne discuterà invece nel prossimo consiglio comunale che sarà convocato entro la fine del mese.

«Il Consiglio sarà chiamato a decidere dove ubicare il nuovo nosocomio. Vaglio Lise è l’area più idonea – sottolinea Guccione -, permetterà di avviare un progetto di rigenerazione del più grande quartiere popolare della città, via Popilia, che avrà la possibilità di uscire dalla marginalizzazione.

Mentre all’Annunziata potrà sorgere una vera e propria “Cittadella della salute” operativa h24. Bisognerà poi fare un Protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e l’Asp per ristrutturare i locali e ubicare nell’attuale ospedale tutti i servizi territoriali dell’Asp di Cosenza che, ancora oggi, spende oltre 800mila euro di fitti passivi».

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