Cosenza, la riqualificazione del centro storico al centro del dibattito

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COSENZA – La riqualificazione del centro storico è stato il principale argomento dibattuto nel corso della seduta del consiglio comunale di Cosenza, partecipato anche da una nutrita delegazione di abitanti della città vecchia. Articolato l’intervento del consigliere Carlo Guccione il quale, nell’invitare alla collaborazione i rappresentanti di maggioranza ed opposizione, ha informato dell’esistenza di consistenti risorse disponibili per avviare un piano di recupero dell’intera area. «La strategia di sviluppo urbano sostenibile ci può venire in aiuto attraverso i fondi Pac e Fers della Regione Calabria, quale quadro di riferimento finanziario su cui coinvolgere altre istituzioni – ha detto Guccione – Circa 35 milioni di euro sono previsti per l’asse urbano Cosenza-Rende. Le risorse ci sono e Agenda urbana può essere lo strumento per ripartire. Poi bisogna andare ad un riutilizzo degli immobili non occupati e alla loro riqualificazione, che rappresenta anche un’occasione per le imprese locali per misurarsi con la sperimentazione di nuove tecniche e nuovi materiali eco compatibili. Il centro storico – ha aggiunto l’esponente de “La Grande Cosenza” – può diventare il distretto culturale della conoscenza. Nuove imprese possono trovare una nuova dislocazione. L’esempio del polo di cyber security rappresenta un esempio di buon utilizzo dei fondi comunitari. Va fatta una scelta politica – ha precisato Guccione – Nei prossimi cinque anni si deve trovare il modo di avviare un percorso certo per messa in sicurezza e riqualificazione del centro storico. Oltre ai 35 milioni dell’Agenda Urbana si può attingere ai fondi della Legge Abruzzo per la sicurezza da rischio sismico, con oltre 30 milioni ancora disponibili». L’intervento di Guccione ha dato il via ad un vivace dibattito che ha coinvolti esponenti di tutti i gruppi politici rappresentati a Palazzo dei Bruzi. Nel concludere i lavoro il sindaco Mario Occhiuto ha ricordato l’impegno della sua amministrazione per il centro storico. «Non siamo riusciti a risolvere i problemi in soli 5 anni – ha detto il primo cittadino – Ma abbiamo fatto molto: abbiamo ristrutturato immobili pubblici e riaperto luoghi e monumenti. Sul piano dell’emergenza sociale mi sono assunto la responsabilità di requisire immobili privati da destinare ai bisognosi. Abbiamo così anche sanato situazioni di occupazioni abusive nel centro storico. Ora bisogna pensare alle case private che crollano, oggi come vent’anni fa. I disastri di oggi – ha spiegato Occhiuto – sono frutto delle scelte urbanistiche del passato». Sulle risorse da impiegare Occhiuto ha ricordato che «La Calabria è la penultima regione per spesa di fondi comunitari 2014/2020. Ci sarà un motivo perché siamo sempre ultimi. Allora dico: questi soldi dateli a noi. Abbiamo già utilizzato 180 milioni di fondi strutturali. Siamo in grado di spendere  le risorse a disposizione. La Regione ci dia i fondi. Possiamo impegnarci sugli edifici privati, facciamo le schedature, convegni e tutto quanto necessario. Ma facciamo anche gli interventi, anche sul privato. Le case vanno recuperate perché producano una rendita e ci sia sempre interesse a curarle». Chiarito anche il ruolo di Vittorio Sgarbi: «Non serve che stia a Cosenza, ha un’altra funzione, non quella di andare a vedere i crolli o la povertà che vediamo già noi. Abbiamo bisogno di qualcuno che promuova la città, le attività culturali. Questo è l’obiettivo. Noi vogliamo portare avanti, già entro Natale, demolizioni di case private a danno dei proprietari. Nello stesso tempo favorire contributi per quei proprietari che vogliono intervenire». Sciorinati poi i programmi di riqualificazione: contratti di quartiere, Museo Alarico, collegamento con ovovia da bocs art alla Villa, parcheggi per accessibilità, e così via. «Ci serve la collaborazione dei cittadini – ha insistito Occhiuto – Attraverso questo tavolo e anche al di fuori i cittadini dovranno partecipare direttamente e darci una mano. Sì a una delegazione di polizia municipale nel centro storico, per dare maggiore senso di sicurezza ai cittadini; sì anche ai programmi di produzione culturale. Vi chiedo di credere in questa politica di promozione turistica della città. E’ importante per tutto il resto. E attenzione a non spostare altre funzioni importanti come l’Ospedale dal centro storico, una scelta che sarebbe incomprensibile rispetto a quanto stiamo dibattendo anche rispetto alle politiche del passato che ci dicono che il centro storico non può essere svuotato di funzioni. Non esistono città storiche della valenza di Cosenza. Sono convinto che riusciremo a fare molto».

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