COSENZA – Un intervento lungo e appassionato quello del sindaco di Cosenza. Per oltre un’ora, Mario Occhiuto ha minuziosamente descritto il processo di riqualificazione del centro storico intrapreso dall’inizio della sua esperienza amministrativa. Il recupero del Castello Svevo, la bonifica dei fiumi, l’apertura dei Bocs Art, il pullman turistico scoperto, il ripristino della villa vecchia e della stagione al teatro Rendano sono alcune delle tappe principali di un percorso rivelatosi utile ma non ancora sufficiente ad elevare in maniera strutturale e definitiva la parte antica della città, sospesa tra arte, monumenti, bellezza estetica, ma anche tra il degrado ed il rischio dei crolli. Mario Occhiuto, nei locali della Casa delle Culture e davanti ad una variegata platea composta da giornalisti, addetti ai lavori, amministratori e dirigenti comunali, ma anche da semplici cittadini, ha ribadito che le scelte di politica attiva esercitate negli anni settanta hanno causato un progressivo spopolamento degli antichi edifici a vantaggio dei quartieri di nuova costruzione e dei comuni limitrofi dell’area urbana. E lo spopolamento, si sa, produce abbandono e degrado. Riportare le persone ad abitare nel centro storico è impensabile, ma veicolando i flussi turistici si può ambire legittimamente ad aumentare le presenze e ad incentivare i privati a ristrutturare gli immobili pericolanti. Nel frattempo continueranno le procedure burocratiche, particolarmente complesse, per demolire i fabbricati non più recuperabili. Il comune anticiperà le spese, stanziato per questo un milione e mezzo di euro. Si comincia il mese prossimo con il primo intervento. Per incentivare l’arrivo di turisti invece, Occhiuto continua a puntare sulla storia di Alarico e del suo tesoro. Un mito straordinario secondo il sindaco. Un veicolo di promozione e marketing territoriale al quale non si può rinunciare. L’iter di avvio dei lavori di abbattimento dell’ex hotel Jolly è in dirittura d’arrivo e presto inizierà anche la costruzione della nuova piazza antistante la Chiesa di San Domenico. Ed entro la fine dell’anno, in prossimità della confluenza tra i fiumi Busento e Crati, sarà posizionata la statua in bronzo del Re Alarico a cavallo. Un’opera donata dalla Fondazione Carical alta otto metri, destinata a diventare uno dei simboli di Cosenza insieme al Ponte di Calatrava. Soprattutto però, Occhiuto ha chiesto la collaborazione dei cittadini. Il comune quotidianamente è costretto a bonificare alcune aree dove gli incivili abbandonano rifiuti in maniera indiscriminata. La vigilanza e l’attenzione dell’amministrazione non bastano. Occorre il controllo sociale. «Se conoscete persone insofferenti alla differenziata, spiegategli che bisogna attenersi alle regole per il bene di tutti».