COSENZA – Riceviamo e pubblichiamo: «Gent.mi, nell’interesse della collettività e nel rispetto della legislazione vigente, i sottoscritti Margherita Corrado, Nicola Morra e Anna Laura Orrico portavoce di M5S in Parlamento chiedono la Vs. attenta vigilanza (e, ove mai occorra, il Vs. intervento) sulle attività in corso nel centro storico di Cosenza, nel cantiere dell’ex “Jolly Hotel”, in ragione dei fatti di seguito richiamati: le reiterate dichiarazioni pubbliche del Sindaco (ai media e sui social) di voler procedere all’abbattimento dell’ex “Jolly Hotel” a dispetto della mancata pronuncia della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale sull’edificio (ex art. 12 del D. Lgs. 4272004), basate sul falso presupposto di poter agire ad libitum perché eletto con il 60% dei consensi;
l’apertura del citato cantiere in data anteriore all’acquisizione di tutte le autorizzazioni richieste per l’esecuzione del progetto, se è vero com’è vero che, alla stizzita dichiarazione del Sindaco che dette autorizzazioni ci sono, non è seguita, ad oggi, la loro esibizione; l’ esplicita da parte della Provincia di Cosenza, nel parere favorevole all’intervento complessivo proposto dal Comune (prot. 343 del 21.06.2018), della parte riguardante la sistemazione delle sponde fluviali in corrispondenza dell’edificio del futuro museo, con la grave motivazione dell’assenza di “un’adeguata rappresentazione progettuale”; la bocciatura della “sistemazione dell’alveo fluviale con briglie di cemento” anche da parte del Soprintendente ABAP (cfr. nota stampa del 10.08.2018); la mancata attivazione del tavolo tecnico tra Amministrazioni (MiBAC, Provincia, Comune) richiesto dal Soprintendente ABAP con nota prot. 8801 del 12.07.2018 “al fine di pervenire a soluzioni condivise per la definizione dell’intervento”, esplicitamente richiamandosi alla “concorde riflessione sulla tipologia dell’edificio e sui valori simbolici ed estetici dello stesso” prescritta in sede di pronunciamento della Soprintendenza BAP sulla sola compatibilità paesaggistica del progetto del nuovo museo (nota prot. 2603 del 04.03.2015).
Specialmente alla luce di quanto evidenziato ai punti 3-4, la lacuna segnalata al punto 5 assume, potenzialmente, particolare gravità. Nella nota del 12 luglio, infatti, si legge anche che “le fasi della demolizione e quelle della ricostruzione [dell’ex Jolly Hotel] non possono essere scisse in quanto costituiscono un tutt’uno propedeutico a qualsiasi scelta progettuale e sono da valutare unitamente alle opere che interessano l’ambito fluviale, per le quali sarebbe, inoltre, auspicabile assicurare un carattere di organicità, nel quadro di insieme dei vari interventi già previsti in detto ambito di particolare sensibilità paesaggistica”.
Stante un così esplicito riconoscimento della necessità che coerenza e unitarietà caratterizzino l’intervento di riqualificazione alla confluenza Crati-Busento, la cui articolata progettazione, nel merito e nell’insieme, è evidentemente ancora ben lontana dal potersi considerare ultimata, tant’è che, teste il suo dirigente, “la Soprintendenza non si è ancora espressa sull’autorizzazione paesaggistica”, si rende indispensabile il Vs. vigile interessamento affinché nessuno, facendo leva sul suo ruolo istituzionale, eserciti pressioni sulla ditta appaltatrice forzandole la mano né pensi, anticipando i tempi, di potere aggirare impunemente le regole che scandiscono la vita civile nel nostro Paese».
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