COSENZA – Si chiude senza certezze un’altra giornata condotta attraverso frenetiche consultazioni per trovare la quadra sulla candidatura a sindaco di Cosenza da parte della coalizione politica guidata dal Partito Democratico. Dopo aver perso (scaricato?) per strada Lucio Presta, il Pd ha messo a disposizione uno dei suoi pezzi da novanta, il consigliere regionale Carlo Guccione, offrendolo al Nuovo Centro Destra come candidatura unitaria. L’ex assessore regionale prima ha gelato tutti con un post su facebook in cui invitava a riflettere sull’opportunità di convergere su Enzo Paolini, poi però offre la propria disponibilità a correre per la poltrona da primo cittadino direttamente a Reggio Calabria dove, tra sorrisi raggianti, il premier Matteo Renzi vaa braccetto con il sottosegretario all’economia Tonino Gentile, lasciando presagire un imminente accordo Pd-Ncd per rafforzare l’Alleanza Civica. L’indiscrezione si faceva prepotentemente largo nel pomeriggio mentre i coordinatori del tavolo delle trattative, Luigi Incarnato e Luigi Guglielmelli, rinviavano alle ore 20 la riunione inizialmente convocata per le 17 nella sede democrat di Viale Trieste. Verso le 18 fonti vicine al Sottosegretario all’Economia davano per certo il ritiro dell’appoggio al Pse da parte degli alfaniani. Contemporaneamente però Katya Gentile era segnalata presso la segreteria di Paolini sita in via Montesanto, nonostante l’assenza dell’avvocato impegnato in una manifestazione con un gruppo di medici. Tanto che qualche malelingua ad un certo punto è arrivata ad ipotizzare che Antonio e Pino Gentile potessero assumere una posizione differente. Roba da fantapolitica. Verso le 19,30 lo scenario cominciava a delinearsi. Guccione candidato a sindaco con la benedizione del Nuovo Centro Destra, Franz Caruso pronto a subentrare in consiglio regionale in caso di vittoria, per la gioia dei socialisti, alfaniani in pole per piazzare un assessore nell’esecutivo Oliverio. E Paolini? L’avvocato ha ribadito a più riprese nel corso della giornata di non essere disposto a fare un passo indietro. E però senza l’appoggio dei Gentile la sua candidatura perde inevitabilmente appeal anche presso i suoi attuali sostenitori per i quali, se il quadro sopradescritto sarà confermato, difficilmente potrebbero aprirsi le porte di Palazzo dei Bruzi. Nel frattempo Ennio Morrone, che non è poi così convinto della candidatura di Guccione, si consulta con Nicola Adamo per verificare se davvero non esistano le condizioni per portare tutta la coalizione sul leader del Pse. Intanto salta anche la riunione delle ore 20. E con essa si perdono pure tutti i punti fissati fino a quel momento: perché Guccione vuole il placet anche da Paolini, mentre Ncd non produce alcun atto per ufficializzare il suo appoggio alla soluzione scelta dal Pd che si ritrova di nuovo al punto di partenza, costretto a rimandare la riunione alla giornata del Primo Maggio, orario dell’appuntamento ancora da definire.