CATANZARO (CZ) – Nella sede dell’Assessorato regionale al Lavoro, è stato sottoscritto, oggi, un “Protocollo d’intesa per l’occupazione e la legalità”, a conclusione di un forte e preciso impegno in questo senso, da parte dell’Assessore Federica Roccisano. Presenti oltre all’Assessore al Lavoro, anche il Presidente di “Infratel Italia”, Tudini ed i rappresentanti sindacali di FIOM CGIL, Cisl, Fim Cisl, Uil-Uiltemp e Ugl. La Calabria ha, così, segnato un passo importante nel campo della “banda larga” e per i lavoratori calabresi. Lo scorso tre marzo il Consiglio dei Ministri ha approvato il Piano di azione di “Strategia Italiana per la Banda ultra larga” per il conseguimento organico del potenziamento della rete delle telecomunicazioni del Paese e per il raggiungimento degli obiettivi fissati dall’Agenda Digitale Europea. Il piano prevede un considerevole impegno finanziario pubblico per realizzare investimenti diretti attraverso contributi agli operatori che realizzeranno infrastrutture di rete a Banda ultra larga nelle aree attualmente non coperte. In virtù di questo impegno, a livello nazionale, è stato sottoscritto un accordo che prevede una clausola sociale per la nuova occupazione del 10% a beneficio dei percettori di ammortizzatori afferenti al settore lavorativo delle telecomunicazioni. Oggi è stata sottoscritta la ratifica per la Calabria con alcune correzioni che, in virtù delle criticità del contesto calabrese, migliorano il beneficio per il bacino dei percettori. “Questo protocollo – ha detto l’Assessore Roccisano – va nella direzione di fornire il maggior numero di risposte possibili al personale qualificato e attualmente beneficiario di ammortizzatori sociali. È importante infatti sottolineare che, grazie all’impegno messo in campo dal Presidente della Regione Mario Oliverio e alla concertazione fatta tra assessorato al Lavoro, le parti sindacali e Infratel , l’impresa che vincerà l’appalto dovrà assumere una percentuale non inferiore al 10%, con l’obiettivo di arrivare ad una percentuale pari al 20% , raddoppiando, quindi, quanto disposto dal patto nazionale”.