Festa della Repubblica, Guccione: «Fratelli Bandiera simboli della Grande Cosenza»

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COSENZA – Il candidato a sindaco di Cosenza per Alleanza civica progressista, Carlo Guccione, ha presieduto alla cerimonia di stamane, nel Vallone di Rovito, nel corso della quale ha ricordato il sacrificio dei fratelli Bandiera in occasione della Festa della Repubblica. IMG_8430

«La Grande Cosenza ha bisogno di riconoscersi nei simboli veri, in chi ha sacrificato la propria vita per costruire un Paese migliore. Ricordiamo il sacrificio dei Fratelli Bandiera e consegniamo alle giovani generazioni il dovere di non dimenticare l’esempio di chi ha dato la propria vita per la Patria. Cosenza ha il seme della libertà nella sua storia, non quello del mito di un re barbaro. Sono i fratelli Bandiera il logo identitario della città di Cosenza e non il re dei Visigoti», queste le parole di Guccione che ha poi proseguito così: «L’identità della città non si può delegare alla rappresentazione di un mito che difetta, oltretutto, di certezza storiografica. Alarico è leggenda la cui narrazione vera consegna invece ai posteri la storia di saccheggi e stragi consumati a Roma e nella città dei Bruzi. E’ assai coerente celebrare i settant’anni della Repubblica nel Vallone di Rovito e rievocare il sacrificio di Attilio ed Emilio Bandiera insieme ai patrioti che sono stati trucidati in nome dell’Unità e della Libertà d’Italia. Il Vallone di Rovito è un luogo fortemente simbolico ed identitario. E’ il simbolo di un repubblicanesimo democratico che si opponeva alle monarchie autoritarie e assolutiste.»

«La “Grande Cosenza” – ha sottolineato Carlo Guccione – che sta costruendo Carlo Guccione avrà questo imprinting e il Vallone di Rovito sarà il sito di uno dei sette parchi verdi urbani di Cosenza. L’area che si estende dal monumento ai fratelli Bandiera e da quello sovrastante della “Catena Spezzata” fino alla Chiesetta dell’Achiropita sarà un asse verde attrezzato ma anche un parco tematico dove sarà possibile incontrarsi con la storia di Cosenza e del Paese. E ’una realtà e non una illusione. Tutt’altra cosa dallo spot pubblicitario ingannevole girato qualche settimana fa sul set della confluenza tra il Crati e il Busento»

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