Francesco Aiello: «Calabria è in fondo a molte, troppe classifiche»

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francesco aiello docente unical

COSENZA – «Ci sono responsabilità sul perché la Calabria è in fondo a molte, troppe classifiche?», è quanto si chiede nella sua ultima dichiarazione il candidato governatore della Calabria per il MoVimento 5 Stelle Francesco Aiello.   

«Il tasso di disoccupazione (21,6% nel 2017) è tre volte più elevato di quello (7,6%) dell’UE-28 – dice Aiello elencando  qualche numero, a mò di esempio -.

La percentuale di comuni coperti dal servizio di asili nido è pari al 17%, contro una media nazionale del 52,9%. Per 100 bambini di età 0-2 anni, 1,8 sono presi a carico delle strutture (la media italiana è 12). Il PIl per abitante è 17200 euro, a fronte di una media UE di 30000 euro. La spesa in Ricerca e Innovazione è pari allo 0,52% del PIl regionale (Piemonte 2,1%; Emilia Romagna 1,9%)».

«Una buona quota di responsabilità è da attribuire a chi ci ha governato finora – prosegue Aiello tornando sul quesito iniziale -. Da cittadino ho sempre osservato la presenza di un sistema decisionale chiuso e autoreferenziale, in mano a pochi che nel tempo cambiano schieramento senza neanche pensare di dover dare una spiegazione ai propri elettori».

«Anche la classe dirigente ha molte responsabilità. In molti casi, è inadeguata a gestire la complessità dei problemi, a causa anche delle politiche di reclutamento orientate a premiare di più le appartenenze che le competenze. A queste persone abbiamo dato il potere di decidere delle nostre vite e, grazie alle loro scelte, oggi molti calabresi sono costretti a curarsi altrove, a cercare lavoro fuori regione, a vivere in un contesto socio-ambientale debole che allontana le imprese e nega i diritti di cittadinanza. Ma la responsabilità maggiore è nostra, di noi cittadini che non partecipiamo attivamente alla vita politica o, peggio ancora, che ci adattiamo a questo stato di cose cercando soluzioni individuali».

Infine: «Poiché ci sono delle responsabilità, lo sviluppo della Calabria non dipende da un destino baro e cieco. Si può fare qualcosa per cambiare».

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