Fusione Corigliano-Rossano, il Tar respinge la richiesta di sospensione del referendum

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CORIGLIANO CALABRO (CS) – Sulla fusione Corigliano-Rossano il Tar si è espresso: il procedimento va avanti. A darne notizia è Giuseppe Graziano, segretario questore del Consiglio regionale della Calabria. Graziano ha commentato la decisione del Tribunale amministrativo di rigettare la richiesta di sospensione del referendum consultivo sulla fusione come un sintomo del fatto che «anche da un punto di vista giurisprudenziale oltre che sociale, politico e amministrativo, sul processo di unificazione dei due centri dell’Area urbana ad avere l’ultima parola sarà il potere democratico e partecipativo dei cittadini. Non poteva essere altrimenti. Senza facili ed inutili entusiasmi, ora ai tanti che sono impegnati in questo processo di sviluppo spetta il compito di scendere per le strade e, casa per casa, portare nelle famiglie e tra la gente il messaggio positivo dell’opportunità di poter vivere in una nuova Città, la terza più grande della Calabria, che possa e sappia rivendicare con maggiore potere contrattuale i tanti servizi di cui oggi è in deficit». Il consigliere regionale, promotore della proposta di legge regionale sulla fusione dei comuni di Corigliano calabro e Rossano, ha proseguito: «Credo che con la sentenza del Tar si chiuda anche un lungo filone di polemiche che ha caratterizzato il dibattito sociale e politico degli ultimi mesi, toccando nelle ultime ore anche picchi di volgarità inaudita». La fase referendaria può così aprirsi ufficialmente, poiché proprio questa mattina la Prefettura di Cosenza ha già inviato alle segreterie dei comuni le prime indicazioni per l’indizione dei comizi e delle consultazioni elettorali. «Rimango convinto – ha concluso Graziano – che i cittadini di Corigliano e Rossano avrebbero potuto fare a meno di questa ennesima seppur legittima dimostrazione di correttezza. Perché la fusione, per quanto la voglia far passar qualcuno, che evidentemente non ha a cuore le sorti di questo territorio, non è un’imposizione da parte di nessuno, tanto meno un tentativo di “invasione” di una città rispetto a un’altra».

 

 

 

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