COSENZA – «Il centro storico cade a pezzi nel degrado sociale e urbanistico e i quartieri periferici sono abbandonati al loro destino. Ecco la sintesi della dottrina Occhiuto. Perché laddove non c’è spazio per la sua sete di apparenza e voglia di stare sotto i riflettori il sindaco di Cosenza preferisce glissare. Non bisogna aspettare un terremoto per assistere ai quotidiani crolli delle abitazioni del centro storico». E’ quanto afferma Carlo Guccione, consigliere comunale che guida la coalizione La Grande Cosenza. «E’ urgente la convocazione di un consiglio comunale ad hoc, con l’ordine del giorno sul degrado sociale e urbanistico del centro storico e dei quartieri periferici e i conseguenti interventi urgenti e concreti per avviare una riqualificazione e una messa in sicurezza. Ma non è solo un problema legato al rischio sismico. L’altro terremoto, quello meno visibile, è la condizione in cui versano migliaia di persone nelle nostre periferie. Abitano in condizioni precarie, al limite della sopportazione umana. E gli abitanti storici della nostra città vecchia non sono certo dei privilegiati. Anche loro combattono con una politica in grado di spendere parole e promesse per poi dimenticare tutto e tutti. In campagna elettorale ho spiegato il mio progetto di rilancio del centro storico e la volontà di rompere l’isolamento economico, sociale e culturale delle periferie. Penso al progetto ambizioso, concepito con il parere positivo del sottosegretario alle Telecomunicazioni e alla Innovazione Antonello Giacomelli, di creare nel centro storico un polo delle tecnologie e un porto franco per start up digitali. E penso all’idea condivisa con Andrea Cozzolino – vice presidente della commissione Sviluppo regionale al Parlamento europeo – di lavorare a un Piano di investimenti e alla possibilità di accedere al Piano Junker per rilanciare ilcentro storico di Cosenza, uno dei più belli del Meridione e secondo per grandezza fra quelli del Sud. Il sindaco Mario Occhiuto – sottolinea Carlo Guccione – non può cavarsela con i soliti annunci rispetto agli interventi cosmetici che ha fatto nella città vecchia. Il nostro primo cittadino dovrebbe sapere che esistono fondi dell’Unione europea da intercettare e utilizzare per il centro storico e le periferie. Mi riferisco ad Agenda Urbana. Così come esistono 500 milioni di euro che il Governo Renzi ha messo a disposizione delle città capoluogo di provincia per la riqualificazione dei centri storici. Perché Occhiuto – termina Carlo Guccione – dimentica il centro storico e le periferie? Perché i portatori di interessi che hanno sostenuto e sostengono il primo cittadino hanno un’idea di città in cui non trovano spazio il centro storico, i quartieri San Vito, Via degli Stadi, Serra Spiga, via Popilia e le frazioni Donnici, Borgo Partenope e Sant’Ippolito. La prova di tutto questo è visibile non solo nel governo degli ultimi 5 anni a Palazzo dei Bruzi, ma anche all’inizio di questa legislatura».