COSENZA – Hanno l’obiettivo di rimettere in moto il settore dell’edilizia e di favorire interventi di ristrutturazione e adeguamento alle norme antisismiche del patrimonio immobiliare, gli emendamenti presentati da Carlo Guccione alla norma sul Piano casa, approvata nel corso dell’ultimo Consiglio Regionale. «Il patrimonio edilizio calabrese – spiega l’esponente del Partito Democratico – è stato costruito maggiormente tra gli anni settanta e ottanta. In molti casi è stato oggetto di condoni che hanno reso il tessuto edilizio esistente debole e fragile verso gli eventi sismici. La nostra regione – ha aggiunto – è ad alto rischio sismico. Pertanto abbiamo previsto un sistema di incentivazione per la messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio che, insieme ad altre misure nazionali, come le detrazioni fiscali previste nella legge di stabilità del 2017, possano dare vita a un grande piano pluriennale di adeguamento e rinnovo dell’esistente. Oltre agli incentivi per la riduzione della vulnerabilità sismica delle nostre case, sono state inserite nella legge regionale misure per favorire la riqualificazione energetica ed ambientale. Con l’approvazione – ha detto Carlo Guccione – si potranno attivare misure straordinarie e urgenti nel settore edilizio finalizzate a contrastare la crisi economica e a favorire l’adeguamento e il rinnovo del patrimonio edilizio, seguendo le nuove norme in materia antisismica, di efficienza energetica e di bioedilizia. Gli incentivi introdotti riguardano anche la premialità volumetrica per gli interventi straordinari di ammodernamento che privilegiano l’adeguamento sismico degli edifici esistenti e per quelli che prevedono interventi di efficientemente energetico. Sono state introdotte misure per contrastare il degrado edilizio e sociale nelle periferie delle città calabresi: uno strumento di pianificazione integrata pubblico-privato per le riqualificazione urbana e la bonifica delle aree industriali dismesse all’interno delle città in coerenza con il principio di consumo zero di suolo attraverso la concessione di una premialità per gli interventi di sostituzione edilizia, di demolizione e ricostruzione e fino a un massimo del 70% delle volumetrie demolite. Inoltre, al fine di contrastare il disagio abitativo nei quartieri periferici, viene inserita una misura che garantisce una quota non inferiore al 25% di edilizia sociale convenzionata rispetto al totale del volume residenziale realizzato nel piano».