Guccione su Gioia Tauro: «Se affonda il Porto è crisi per tutta la Calabria»

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 REGGIO CALABRIA – «La Giunta regionale non può più galleggiare. Deve essere chiaro che se affonda Gioia Tauro, affonda tutta la Calabria. E i timidi segnali di crescita complessiva, evidenziati dal rapporto di Bankitalia, rischiano di essere annullati improvvisamente». Lo sostiene, in una dichiarazione, Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito Democratico. «E’ bene ricordare – aggiunge – che, negli anni scorsi, lo scalo marittimo, diventato in breve tempo il primo del Mediterraneo, aveva creato sviluppo e occupazione alla nostra regione e impulso notevole all’economia marittima nazionale. I dati di quegli anni, ricordati continuamente dalla Svimez, hanno dimostrato che lo sviluppo del nostro porto ha aiutato la crescita del movimento delle merci da Genova a Trieste, da Livorno a Venezia. Gioia Tauro era diventata simbolo di un Sud che sa aiutare il Nord. Ecco perché in Calabria dobbiamo muoverci subito per potenziare questo punto di forza dopo gli anni della crisi e dell’incuria colpevole. Chiediamo scelte concrete che blocchino il declino e proiettino di nuovo Gioia Tauro nella competizione euromediterranea per fornire alla Calabria un vero punto di forza verso nuove prospettive di sviluppo generale di tutto il territorio regionale. Bankitalia ha detto che la Zes non è la panacea di tutti i mali. Ma la Calabria ha bisogno che decolli questa Zona economica speciale. Eccome. Senza contrapporre le aree della Calabria, senza richiedere di nuovo agevolazioni a pioggia, ma utilizzando l’impulso che può venire dalle riduzioni fiscali e doganali a Gioia Tauro, affinché si creino condizioni favorevoli e tali da consentire, come sostiene lo Svimez, lo sviluppo delle imprese già operanti e l’attrazione di investimenti per nuovi posti di lavoro. La Giunta – dice ancora Guccione – porti subito nel Consiglio regionale la proposta di Piano strategico perché il Governo nazionale possa accelerare la procedura per la Zes a Gioia Tauro, con proiezioni sugli scali marittimi, da Corigliano a Crotone, che fanno parte dell’Autorità portuale. Anche perché non è più tollerabile l’ennesimo commissariamento che la Calabria è costretta a subire in riferimento all’Autorità portuale di Gioia Tauro». 

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