COSENZA – Il Ministro per le politiche giovanili, On.Fabiana Dadone, ha aperto nel pomeriggio a Cosenza la prima giornata del “NEET Working Tour”, l’iniziativa promossa dal Ministero per le Politiche giovanili, in collaborazione con l’Agenzia Nazionale per i Giovani, l’Agenzia Nazionale per le Politiche attive del lavoro e la Carta Giovani Nazionale. Cosenza è stata scelta tra le undici città dove il NEET Working Tour ha già transitato e sta continuando a transitare in tutta Italia per poi concludersi il 23 maggio a Palermo. Il Tour è una campagna informativa itinerante rivolta proprio ai NEET, quei giovani inattivi, di età compresa tra i 14 e i 35 anni, che non studiano, non lavorano e non fanno formazione e rientra nel “Piano NEET”, una strategia di emersione e orientamento dei giovani inattivi, promosso dal Ministro per le Politiche Giovanili e dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Ad accogliere il Ministro Dadone è stato il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, che ha ricevuto la titolare del dicastero delle politiche giovanili nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi per un breve rinfresco.
Il Ministro Fabiana Dadone era accompagnata dal Sottosegretario di Stato per il Sud e la coesione territoriale, On.Dalila Nesci e dai deputati Anna Laura Orrico e Alessandro Melicchio. Presenti, tra le diverse autorità, il Prefetto Vittoria Ciaramella, il Questore Giovanna Petrocca, il Colonnello Agatino Saverio Spoto, comandante provinciale dei Carabinieri e il Colonnello Danilo Nastasi comandante provinciale della Guardia di Finanza. A rappresentare la Regione, l’Assessore alle politiche sociali Tilde Minasi. Al gran completo anche la Giunta di Palazzo dei Bruzi. Visibilmente soddisfatta l’Assessore al welfare Veronica Buffone che ha avuto una parte importante nell’organizzazione dell’evento. Subito dopo il momento istituzionale, il Ministro Dadone, insieme al Sindaco Franz Caruso ha partecipato al primo talk del NEET Working Tour, sul palco allestito all’interno del truck parcheggiato su Piazza dei Bruzi, mentre venivano aperti gli stand dedicati all’orientamento dei Neet.
“Sono contento della partecipazione di tanti giovani che sono qui presenti in Piazza dei Bruzi” – ha esordito il Sindaco Franz Caruso – Il primo cittadino ha poi rivolto un particolare ringraziamento al Ministro Fabiana Dadone “perché ha portato l’istituzione in piazza. Spesso – ha detto ancora il Sindaco -il Palazzo viene visto lontano, mentre le istituzioni che spesso utilizziamo nel nostro linguaggio come entità astratte, hanno, invece, un nome e un cognome. Devo dare atto – ha sottolineato ancora Franz Caruso – al Ministro Dadone non solo di aver portato nelle piazze le istituzioni, ma di essere scesa in mezzo ai giovani, confrontandosi con loro per lanciare un messaggio che è sì di informazione, ma che è anche di speranza, perché da questi confronti nasce poi l’educazione alla scuola e al lavoro”. Franz Caruso ha definito meritoria l’iniziativa, orgoglioso del fatto che il Truck del NEET Working Tour abbia fatto tappa, tra poche città in Italia, a Cosenza, “una città – ha detto il Sindaco – che ha storia e tradizione, ma che ha anche sofferenza, perché noi abbiamo un 30% di Neet nella nostra città e avervi oggi qui è significativo perché non solo il Comune è vicino ai giovani, ma anche alla sofferenza e a quella parte della società che spesso è dimenticata”. Nel meritorio obiettivo del tour che è quello anche di abbattere le distanze tra istituzioni e ragazzi, ci sta tutta la domanda di una studentessa del Liceo Classico “Telesio” proprio per il Sindaco per capire quali iniziative la città di Cosenza ha in animo di attivare per ridurre il numero dei Neet che in Italia è superiore del 70% rispetto alla media europea, con il Sud maggiormente esposto al fenomeno. “E’ vero – ha risposto Franz Caruso – il polso del territorio ce l’ha il Comune, l’ente locale, ma non ha le risorse per poter incidere concretamente in un settore delicato della nostra società. Nella nostra città – ha detto ancora il Sindaco – la percentuale di Neet è molto alta. Il problema è da affrontare in sinergia, tra Ministero, Regione e Comune, che è solo l’ente finale. Noi dobbiamo presentare le progettualità, sia perché siano finanziate, ma anche per indirizzare e formare i giovani e per dar loro la possibilità anche di capire che ci sono dei settori che sono tradizionali ma che, grazie all’innovazione, sono diventati settori nuovi, come ad esempio l’agricoltura, dove è possibile nel nostro territorio creare condizioni per impegnare e occupare i giovani. E’ importante che i giovani capiscano che c’è la necessità di proiettarsi al futuro utilizzando anche quella che è la storia e il patrimonio di un territorio. Come Comune – ha concluso Franz Caruso -abbiamo messo in campo, grazie al Settore welfare che è ridottissimo per carenza di personale, ma lavora tanto, una serie di progetti. Noi oggi riusciamo a dare risposte al disagio che purtroppo c’è nella nostra città e che non è di secondo piano, grazie al lavoro che, nonostante le difficoltà, siamo riusciti ad attivare”.
Dal canto suo il Ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone ha sottolineato l’importanza di tornare a parlare di lavoro nelle piazze e riuscire ad incrociare domanda ed offerta, dando ai giovani la possibilità di orientamento in termini di formazione. “Come governo – ha detto Dadone – abbiamo predisposto un piano strategico insieme al Ministero del lavoro che riguarda una serie di attività che prevedono l’ingaggio e poi l’attivazione di questi ragazzi. Abbiamo predisposto anche un bando specifico insieme ai Comuni proprio per seguire questa attività in termini di prossimità. Agli stand del NEET Working Tour – ha aggiunto -presentiamo i nuovi lavori e come sono cambiati anche quelli tradizionali, come l’agricoltura, l’artigianato, il settore marittimo, tutti in notevole evoluzione grazie all’innovazione tecnologica. Ma guardiamo anche alle opportunità che vengono dall’Europa come l’Erasmus plus o al servizio civile universale che è una possibilità che noi diamo come Ministero e che non sempre è conosciuta dai ragazzi. Il dato da cui partire è un dato decisamente allarmante e che vede il triste primato dei Neet dell’Italia in Europa. E’ importante il monitoraggio di questi ragazzi: dove sono, a che punto interrompono il percorso di studio e come provare ad attivarli offrendogli delle possibilità”. L’auspicio del Ministro Dadone è che “non rimangano immobili di fronte al timore di non sapere che direzione prendere. Occorre, come abbiamo fatto oggi, provare a lavorare insieme agli enti locali, che sono quelli che meglio conoscono la realtà territoriale, e provare ad intercettare i ragazzi per mantenere un contatto con loro. Pensiamo possa essere una strategia funzionale, accanto, naturalmente, a tutto ciò che le politiche attive del lavoro devono prevedere, insieme alla riforma dell’orientamento scolastico”.