REGGIO CALABRIA – Nel corso della Terza Commissione “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” sono stati auditi l’onorevole Dalila Nesci e il dott. Gianluigi Scaffidi in merito alla proposta di legge di iniziativa popolare “Riassetto istituzionale del Servizio sanitario regionale”.
Una proposta di legge apprezzata dal consigliere regionale Carlo Guccione anche alla luce della recente costituzione dell’Azienda Unica di Catanzaro, frutto dell’integrazione dell’azienda ospedaliera Pugliese e il policlinico universitario Mater Domini.
«È necessario intraprendere rapidamente un ulteriore processo di riforma nel settore della sanità». Di intesa con il commissario Cotticelli – ha affermato Carlo Guccione – bisogna procedere spediti all’approvazione del riassetto istituzionale del Servizio sanitario regionale, dove la Giunta aveva già approvato la delibera 618/2018 “Misure di razionalizzazione delle attività delle aziende sanitarie regionali”. La proposta va nella direzione giusta e dovrà prevedere, su base provinciale, lo scorporo degli ospedali Spoke dalle Asp di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, per essere integrati alle Aziende Ospedaliere delle rispettive province. Questo darà la possibilità alle Asp di dedicarsi esclusivamente ai servizi territoriali con una diminuzione dei costi e una maggiore capacità di erogazione dei servizi ospedalieri territoriali.
«La Commissione ora – ha sottolineato il consigliere Guccione – deve però essere in grado di approvare un testo di riforma in tempi rapidi per poi avere il via libera in Consiglio regionale. Ma per fare ciò deve esserci la volontà politica. Spesso, infatti, accade che gli assessori e i dirigenti generali che, in un primo tempo, avevano dato conferma della loro partecipazione in Commissione diano poi forfait. La loro audizione, tra l’altro, è fondamentale per trattare e approvare importanti progetti di legge. Tutto ciò non fa che dimostrare quanta confusione regna nella maggioranza che rischia di paralizzare il lavoro delle Commissioni e le attività del Consiglio regionale in questi pochi mesi che rimangono alla fine della legislatura. E importanti provvedimenti, nel frattempo, continuano a essere rinviati».