CATANZARO – «Con la registrazione odierna dei primi decreti dei Direttori generali, recanti la nomina dei dirigenti dei nuovi settori, ha preso il via la fase finale della riorganizzazione degli uffici burocratici della Regione Calabria, un impegno assunto dal Presidente Mario Oliverio sin dalla campagna elettorale».
E’ quanto afferma il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi che sottolinea con forza l’importanza del momento, dovendo essere assegnate centoventisei posizioni dirigenziali in cui sono articolati gli undici dipartimenti e le due strutture apicali delle Regione Calabria (Stazione Unica Appaltante e Audit).
L’interpello ha avuto carattere universale e ogni dirigente ha potuto esprimere le sue diverse opzioni. Alcuni dirigenti hanno espresso opzioni per un solo posto, altri per diversi posti, alcuni settori sono stati particolarmente gettonati, altri ancora non hanno visto nessuna domanda presentata. Queste circostanze hanno comportato un complesso quanto fruttuoso lavoro dei Direttori generali, impegnati a risolvere numerosi problemi di sovrapposizione e di integrazione delle varie domande presentate. Pur non essendo ancora possibile fornire dei numeri definitivi, da una prima valutazione complessiva delle scelte dei Direttori generali può ritenersi che, in una percentuale compresa tra il quaranta e il cinquanta per cento, i dirigenti lavoreranno in un dipartimento diverso da quello in cui lavorano adesso. E che, in una percentuale tra il novanta e novantacinque per cento, il personale dirigente sarà assegnato in uno dei settori nei quali ha presentato domanda. Tradotto in altre parole, il primo dato sta ad indicare che le esigenze di innovazione e di cambiamento sono integrate con le esigenze di continuità della macchina amministrativa, tenendo conto anche del fatto che entro la fine dell’anno diversi dirigenti andranno in pensione ed inoltre che alcuni dipartimenti hanno una caratterizzazione tecnica più marcata rispetto agli altri.
Il secondo dato sta ad indicare che quasi tutti i dirigenti saranno ora chiamati a dimostrare le loro competenze e la loro professionalità su materie da loro stessi scelte.
Come si ricorderà, il punto qualificante della riforma è il superamento della distinzione, quasi archeologica ed ormai scomparsa in moltissime amministrazioni, tra dirigenti di settore e dirigenti di servizio, con questi ultimi gerarchicamente subordinati ai primi e privi di autonomi poteri di spesa. Da qui una storica concentrazione di potere in mano ai (pochi) dirigenti di settore e una distribuzione del lavoro sulle spalle dei (molti) dirigenti di servizio.
Con l’introduzione della qualifica unica, invece, tutti i dirigenti sono ora titolati ad assumere autonome decisioni nei settori di competenza, assumendone ovviamente le rispettive responsabilità. In tal modo, il potere che prima era concentrato in quaranta posizioni, oggi sarà diluito in circa centotrenta ed ogni cittadino saprà esattamente su quale scrivania di quale dirigente si trova la sua pratica.
Maggiore trasparenza, dunque, ma anche maggiore semplificazione, grazie alla riduzione dei livelli dirigenziali e alla valorizzazione delle competenze di ciascun dirigente.
Successivamente a questa fase, l’obiettivo della Giunta sarà quello di riorganizzare e superare le Unità Operative Temporanee che hanno raccolto le importantissime funzioni e il numeroso personale provenienti dalle province, e configurare, secondo quanto stabilito dalla Delibera 541 del dicembre 2015, gli uffici regionali sul territorio.
«Per cambiare la Calabria – ha affermato il Vicepresidente Viscomi – non occorrono le rivoluzioni, ma che ognuno faccia e faccia bene il suo lavoro quotidiano: anche il muro più grande è fatto di tanti piccoli mattoni».