Cosenza ( Cs) – E’ molto acceso il dibattito in città a seguito dello scioglimento anticipato del consiglio comunale di Cosenza a seguito delle dimissioni congiunte di 17 consiglieri. E non si placa la polemica. Il coordinatore di Forza Italia della sezione di Cosenza Luigi De Rose, replica all’onorevole Magorno: “Sono abituati a ribaltare tutto ipocritamente, perché per loro fare politica equivale a intorbidire il clima elettorale. E’ del resto l’unica cosa che sanno fare – dichiara- riferendosi ai parlamentari del PD che hanno presentato addirittura una interrogazione parlamentare per avvalorare l’azione di scioglimento della Consiliatura del Comune di Cosenza. L’Amministrazione Occhiuto, in meno di 5 anni, ha fatto più di tutti loro in cinquant’anni, motivo di immobilismo per il quale la Calabria versa in questo stato. Il problema principale è che taluni rappresentanti politici sono molto bravi a manipolare le coscienze approfittando dei bisogni della gente. Da quale pulpito viene la predica? Mentre parlano di presunte e millantate indagini – sottolinea De Rose – viene fuori che la DDA di Catanzaro avrebbe chiesto misure cautelari proprio nei confronti di due importanti esponenti del centrosinistra alla Regione Calabria. Lo stesso presidente Mario Oliverio è stato costretto, fra l’altro, a mettere mano alla Giunta appena composta a causa di presunte infiltrazioni mafiose e pratiche di malaffare. Guarda caso, il regista delle operazioni di scioglimento del Consiglio comunale è un esponente del PD, colpito da più inchieste che, non appena rientrato in Calabria a seguito di misura cautelare di allontanamento rappresentata dall’obbligo di dimora lontano da questa regione, ha proseguito la sua attività ‘politica’ con il solito metodo vecchio e logoro. Il sindaco Mario Occhiuto – aggiunge ancor De Rose – è stato l’unico a contrastare e combattere la mafia richiedendo subito, al suo insediamento, le certificazioni antimafia per la riorganizzazione delle Cooperative sociali. Queste, non venivano richieste prima perché si era pensato bene di frazionare gli affidamenti diretti di 48 Coop di tipo B ogni sei mesi per eludere la normativa antimafia. Non raccontino dunque una realtà distorta, inizino a proporre idee e – conclude – si preoccupino piuttosto di esporre un programma politico-amministrativo degno di una Cosenza che negli ultimi cinque anni è stata rivoluzionata in meglio e alla quale i cittadini non vogliono rinunciare”.