COSENZA – In occasione delle possime elezioni provinciali, il leader del Movimento “L’Italia del Meridione”, Orlandino Greco, dice la sua circa l’attuale situazione relativa all’Ente e sottolinea come il Movimento da lui guidato possa contribuire a dare slancio in seno all’assise provinciale. <<Il 29 gennaio la Provincia di Cosenza tornerà alle urne per le elezioni del nuovo Presidente e del rinnovo Consiglio. Con un grande impegno corale, grazie al sostegno diretto di sindaci, consiglieri comunale e amministratori e al lavoro costante e incisivo dei quadri dirigenziali e di tutti gli attivisti del Movimento, L’Italia del Meridione ha presentato la sua lista, sostenendo, con spirito di collaborazione, la candidatura a Presidente di Franco Iacucci, stimato sindaco della città di Aiello Calabro. Queste elezioni indette in un clima, senza dubbio, burrascoso e d’incertezze sia per le vicissitudini interne che hanno visto lo scontro diretto tra i due uscenti Presidenti sia per il vulnus lasciato dalla “Legge n.56 del 7 aprile 2014, Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, sottolineano la necessità e l’urgenza che un Ente nevralgico come la Provincia in generale, ancor di più in un territorio vasto e articolato come quello della Provincia di Cosenza, abbia bisogno di un governo e di una direzione collegiale che affronti in maniera sinergica e attiva le questioni rilevanti la gestione delle realtà territoriali. Per effetto della Legge Delrio le Province che ancora rimangono in essere si sono trasformate in Enti di secondo livello, governati da organi eletti non dai cittadini ma dai sindaci e dai consiglieri comunali.Questa forma di elezione indiretta, di secondo livello appunto, era stata attuata in attesa della possibile abolizione totale delle Province contenuta nella Riforma Costituzionale Boschi ma la vittoria del No al Referendum del 4 dicembre scorso l’ha per il momento evitato e l’Ente continua ad esercitare alcune delle vecchie competenze (pur con un taglio netto del personale e di fondi, circa 2 miliardi di euro in due anni). Per il tempo in cui le Province rimangono al proprio posto, è necessario non sospendere o rallentare le attività di governace che le competono, soprattutto per non abbandonare in un caos istituzionale gli enti locali. Partecipare alle elezioni, pur non condividendo le modalità che escludono il suffragio, ritengo che sia sempre un esercizio di democrazia e un dovere istituzionale a cui siamo chiamati nell’esercizio delle nostre cariche di funzionari della res publica. Gli amministratori scelti nelle fila del Movimento hanno già mostrato capacità e serietà nella gestione della propria istituzione locale e chi avrà l’onore e l’onere di sedere in seno al consiglio provinciale sarà senza dubbio parte attiva dell’Ente, misurandosi su i veri problemi e le reali esigenze del territorio provinciale e nello stesso tempo portando avanti l’impellenza della riforma e di quello che dovrà essere, in un prossimo futuro, la Provincia stessa o l’istituto che sarà legiferato a sostituirla. Essere presente con una propria lista attesta l’impegno politico costante e il radicamento dell’IDM che ha come base lo sviluppo delle autonomie locali e quindi la difesa e la crescita dei territori. Ed è anche una risposta diretta e chiara a chi non ha creduto nel valore del Movimento e nella determinazione di quanti con passione e dedizione, al di là di chiacchiere, ipocrisie e verità nascoste che una certa politica del più forte alimenta, portano avanti questo progetto. Il lavoro svolto in questi anni, i risultati raggiunti, l’affermazione de L’Italia del Meridione come realtà politica in ogni contesto istituzionale e territorio della regione, è soltanto l’inizio di un lungo percorso attraverso il quale si vuole imprimere quel cambio di rotta necessario perché ci si riappropri dei valori della politica in quanto tale, del senso del bene comune, e con i nostri dodici candidati vogliamo rafforzare le nostre responsabilità e l’impegno diretto sulle realtà territoriali che rappresentano la vera chiave di volta per lo sviluppo economico e sociale di questa terra di Calabria