COSENZA – “Arrivai a Cosenza nel 1979, avevo poco più di 20 anni, ed un desiderio prepotente di realizzare delle cose importanti nella mia vita. Istintivamente, e non so bene per quali reali ragioni, sarà l’accoglienza dei cosentini, la bellezza della città, ho avuto il desiderio di abbracciare Cosenza e trasferirmi da Gela, provincia di Caltanissetta. Evidentemente il mio intuito mi ha condotto nella direzione giusta. Ora siamo nel 2016 e sono ancora, qui sempre più innamorato di questa splendida città calabrese ricca di storia e di cultura. Ci sono delle vicende della mia vita che conoscono in pochi, e che ora ho deciso di raccontare anche in occasione della mia candidatura al consiglio comunale per le amministrative di giugno a fianco al sindaco uscente architetto Mario Occhiuto, eccellente urbanista che ha riportato Cosenza verso antichi fasti in pochi anni di mandato e che ha una visione di città europea e all’avanguardia come pochi. Cosenza è una città che non solo mi ha accolto senza indugio, ma che mi ha salvato la vita ben due volte”. Queste le parole di Emanuele Ruvio, l’imprenditore di successo, a sostegno di Mario Occhiuto alle prossime elezioni amministrative di Cosenza. “La prima nel 1994 quando improvvisamente entrai in coma e una seconda volta nel 2013 a causa di una gravissima emorragia. Racconto queste mie vicende estremamente personali perche voglio sottolineare come tutto questo abbia creato in me un legame intenso e viscerale con la città. Da anni si sente parlare di mala sanità, di come lo storico ospedale dell’Annunziata sia ormai obsoleto e inaffidabile. Bene io proprio in questo nosocomio cittadino sono stato salvato ben due volte da medici e paramedici eccezionali. Come in molti sanno, mi sono occupato di sanità, farmaceutica e medicina (diabete, depressione e reumatologia) per circa 30 anni della mia vita, rivestendo la carica di numero due di un colosso farmaceutico “WYETH” e sono fortemente motivato a dare il mio contributo più appassionato verso il diritto alla salute che tutti i cittadini di Cosenza meritano di avere, anche per restituire ciò che Cosenza ha dato a me”.