REGGIO CALABRIA – «Trovo ingiustificato e sconcertante che il Consiglio regionale della Calabria non si riunisca dal ventinove giugno e le commissioni consiliari producano pochi provvedimenti e siano convocate raramente. Il ritorno in Aula, previsto per l’undici settembre, determinerà due mesi e mezzo di stop ai lavori dell’organo legislativo che sono assolutamente inaccettabili e incomprensibili per una Regione in cui le emergenze sociali, economiche e occupazionali sono all’ordine del giorno». E’ quanto sostiene il consigliere regionale della Calabria On. Mario Magno. «L’eco mediatico nazionale causato da questa vicenda – osserva – mi spinge a rivolgere un accorato appello al Presidente della Regione Mario Oliverio ed al Presidente del Consiglio Nicola Irto. Il primo prenda atto che la maggioranza di centrosinistra, chiamata dai cittadini a governare la Regione, si sta manifestando assolutamente incapace ed inadeguata a raggiungere quella coesione necessaria per rispondere alle numerose criticità esistenti. Il Presidente del Consiglio, invece, in virtù del suo ruolo, prenda le adeguate contromisure in quanto non è possibile che la massima Assemblea calabrese si sia riunita solo sei volte da inizio anno e le commissioni latitano. Non ci sono parole per giustificare, di fronte ai cittadini calabresi, tale situazione alquanto indecorosa che pone, ancora una volta, la Calabria all’attenzione del Paese per inefficienza e malgoverno». «Per tali ragioni – conclude l’On. Magno – hanno fatto bene i parlamentari di Forza Italia, gli onorevoli Jole Santelli e Roberto Occhiuto, a presentare un’interrogazione al Ministro degli Affari regionali sui continui rinvii e ritardi del Consiglio regionale nell’affrontare tematiche importanti ed il rinnovo degli organi istituzionali, che di fatto bloccano i lavori dell’Assemblea legislativa. Non è più tollerabile andare avanti con attese, sterili polemiche e mancate decisioni sui problemi che affliggono la nostra regione. Chi è chiamato a governare è tenuto a dare adeguate risposte ai cittadini e nel più breve tempo possibile, altrimenti si faccia da parte».