Rende (Cs) – Sulla metropolitana leggere di Rende il Movimento cinque stelle sbatte i pugni alludendo al fatto che in campagna elettorale l’alora candidato a sindaco Marcello Manna si fosse detto contrario. Attraverso una nota stampa, Domenico Miceli, del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle di Rende annuncia una manifestazione per venerdi 27 febbraio:
“Intercettare voti per poi tradirli. La storia si ripete ad ogni campagna elettorale e il caso Manna non fa eccezione. Anzi, conferma questa regola che ormai ha disaffezionato il cittadino alle “promesse” dei politici. Il caso della metro leggera è l’emblema della facilità con la quale il primo cittadino di centro destra di Rende cambia idea in base a come cambia il vento politico dell’area urbana.
Caduto Occhiuto, Manna ha pensato bene di sconfessare tutti i progetti portati avanti con lui a partire proprio dai trasporti. E mentre in città sta per partire (almeno sulla carta) la nuova linea del trasporto pubblico locale dell’area urbana, per capirci quella che ha lasciato fuori Montalto, Manna sospinto da chi comanda il suo esecutivo, cambia idea sulla metro leggera, creando di fatto una sovrapposizione di servizi tra loro inconciliabili.
Ricordiamo bene la sua contrarietà al progetto espressa in campagna elettorale, e il suo programma (di cui alleghiamo una foto) non ne fa mistero. “Il progetto della metropolitana leggera – scriveva l’allora candidato a sindaco – appare superato dal punto di vista funzionale per l’impatto ambientale e il rapporto costo/benefici, come dimostrano le esperienze di altre città non solo italiane”.
Oggi Manna ha radicalmente cambiato idea. Paradossalmente la metro leggera diventa “sostenibile”. Si è trasformata in un’opportunità per l’area urbana.
Noi non ci stiamo e venerdì prossimo (26 febbraio alle ore 17) saremo in piazza XI Settembre per spiegare dettagliatamente i motivi che ci portano a bocciare in modo fermo e convinto il progetto della metro leggera.
L’area urbana non ha bisogno di grandi opere fallimentari, ha invece bisogno di maggiori attenzioni per le piccole cose a misura di cittadino: dalle buche al verde pubblico, dal decoro urbano all’attenzione verso le periferie e il centro storico.
Con la metro leggera bruceremo 160 milioni di euro distruggendo il tessuto urbano di Rende: tutto ciò è inammissibile.”