COSENZA – L’opinione pubblica si è parzialmente espressa sottoscrivendo la petizione promossa dal comitato spontaneo di cittadini promossa venerdì 26 febbraio in Piazza 11 Settembre. Nonostante la pioggia sono state raccolte circa un migliaio di firme. Questa metropolitana non s’ha da fare. O meglio: non s’ha da fare lungo Viale Mancini. E poco importa se questo comitato tanto spontaneo e apartitico non sembra, visto che si riconoscono al banco di raccolta firme due sostenitori della prima ora di Mario Occhiuto: Geppino De Rose e Giuseppe Cirò. I contrari alla costruzione dell’infrastruttura agitano lo spettro della devastazione del viale, i favorevoli invece ribadiscono che la posa dei binari non causerà né la chiusura dell’importante arteria, né lo smembramento del verde esistente. E tirano fuori il programma elettorale del 2011 del sindaco uscente in cui si legge a chiare lettere che il Viale Parco immaginato dall’architetto contempla verde, aree attrezzate per fare jogging e binari per far passare il tram. Il problema è proprio questo: si è arrivati all’appalto dopo che tutte le istituzioni, compresi i consigli comunali di Cosenza e Rende, si sono espresse a favore. Adesso la questione è esplosa perché strumentale alla campagna elettorale. Si cerca di capire da che parte vanno i cittadini per cavalcarne gli umori. Non c’è solo Occhiuto a dirsi contrario all’opera. Anche Ennio Morrone, politico esperto che notoriamente riesce a capire prima degli altri da che parte spiri il vento, ha espresso le proprie perplessità: “Sono due i parametri fondamentali cui un’opera del genere deve attenersi: la compatibilità ambientale e la sostenibilità economica – ha detto il consigliere regionale – Ecco perché, deve essere innanzitutto pensato un percorso alternativo che non pregiudichi affatto funzionalità e fisionomia di viale Mancini ma che, al contempo, potenzi strategicamente la tratta. Il percorso, infatti, potrebbe in parte sfruttare il tracciato ferroviario delle Ferrovie della Calabria, che dal canto loro avrebbero la possibilità di giocare un ruolo importante nella gestione della linea, per raggiungere e collegare debitamente Rende e l’Unical con la città di Cosenza. Ma, al tempo stesso, è lecito immaginare anche un incremento del tracciato nella direzione del capoluogo regionale, prevedendo un nodale interscambio a Lamezia, in modo da creare un flusso biunivoco virtuoso. Con questa soluzione si consentirebbe pertanto il collegamento dell’area urbana bruzia con altre importanti strutture calabresi come l’aeroporto internazionale di Lamezia, la nuova Cittadella regionale e la stessa città di Catanzaro assicurando un inedito, apprezzabile e più vasto servizio ai cittadini capace di catalizzare un’utenza tale da giustificare ampiamente lo sforzo economico previsto, rimodulato così per ammodernare e valorizzare il raccordo Cosenza-Catanzaro”. Oliverio ha lasciato intendere che queste modifiche potrebbero essere apportate in fase di progettazione esecutiva. Se ne saprà di più a margine della manifestazione che proprio la Regione ha organizzato per il 2 marzo alle ore 17,00 al Cinema Modernissimo di Cosenza.