COSENZA – Un piano urbano con l’utilizzo di parcheggi collocati ai varchi d’ingresso della città, l’istituzione di una tariffa unica giornaliera di 1,50 € e l’integrazione del biglietto con quello dei mezzi pubblici urbani fruibili, con lo stesso titolo di viaggio, per l’intera giornata; per incentivare l’utilizzo di questi parcheggi, l’accesso in centro consentito solo ai residenti, che permetterà di liberare le strade dai parcheggi, in modo da rendere più veloce la percorrenza dei mezzi pubblici e di soccorso lungo direttrici di attraversamento dell’intera città. Queste le proposte della lista Cosenza in Comune. Il movimento politico capeggiato alle recenti amministrative di Cosenza da Valerio Formisani, di chiara ispirazione comunista, interviene nel dibattito sulla metrotramvia, ritornato improvvisamente di stretta attualità. «Un leader di sinistra, in un tranquillo pomeriggio di metà campagna elettorale per il referendum costituzionale, all’improvviso, entra in scena e, si dichiara a favore del ponte sullo stretto – è scritto in un comunicato – Questo, con buona pace di un intero decennio di opposizioni, di lotte dei cittadini e i miliardi spesi per un progetto di fatto mai partito. L’atteggiamento di Renzi non ha stupito nessuno. In Italia, siamo oramai abituati a vedere repentini cambi di idea sulle opere pubbliche, in funzione di un sondaggio o di bieco opportunismo politico. Questa premessa ci sembrava necessaria per spiegare che non ci siamo scandalizzati innanzi ai giri di tango del Primo Ministro della Repubblica, figuriamoci per quelli del Primo Cittadino di Cosenza. Sembra quasi che programmi politici e garanzie offerte dalle promesse elettorali, nulla abbiano a che fare con la fiducia che i cittadini accordano, con il voto, ad una coalizione anziché ad un’altra. Essere preparati ai comportamenti più scorretti, non vuol dire però accettare in silenzio – prosegue la nota di Cosenza in Comune – Riteniamo gravissimo che Occhiuto, dopo aver minacciato, in campagna elettorale e nei giorni immediatamente successivi alla sua elezione, barricate contro le invasioni di campo di Oliverio, colpevole di volere, sul suolo cittadino, uno squarcio trasversale, in cui fare correre quel “mostro su rotaia” che prende il nome di “Metro Leggera” abbia ammorbidito, improvvisamente, la sua posizione. Insieme con il comitato “nometro” e a tutti i cittadini che da sempre si battono contro la realizzazione di un’opera così invasiva, costosa ed economicamente insostenibile, chiediamo, con forza, spiegazioni. La metro-tramvia, un’opera imposta alla città senza un reale confronto di merito – conclude il comunicato – non è una risposta efficace al problema del trasporto pubblico urbano. La riteniamo un’opera inutile e non sostenibile in termini di gestione, le cui difficoltà, come sempre, verranno pagate dai cittadini ingannati dalla realizzazione e dalla pioggia di miliardi in arrivo per la sua realizzazione che finiranno, come sempre, nelle tasche dei soliti noti».