CATANZARO – Si è svolto nella sede della Cittadella un incontro tra la Regione e l’Amministrazione comunale di Crotone per affrontare il problema dei circa 60 migranti che stazionano nei pressi del cavalcavia ferroviario in attesa dei documenti per l’accesso, o per il rinnovo, alla rete Sprar per il quale è competente per la Calabria la città pitagorica. Presenti alla riunione il dirigente regionale Antonio De Marco, il delegato all’immigrazione della Presidenza Giovanni Manoccio, il delegato per la tutela e la promozione dei diritti umani dell’ufficio del Capo di Gabinetto della Presidenza Franco Corbelli, l’assessore alle politiche sociali con delega all’immigrazione del Comune di Crotone Alessia Romano. Due le soluzioni adottate: l’utilizzo di un immobile comunale confiscato; l’utilizzo di un edificio di proprietà della Regione. Potendo contare, tra l’altro, su 1,700 milioni di euro recuperati da ex risorse Pisu confluiti in fondi Pac. «Si tratta di somme – ha dichiarato Corbelli – che si sarebbero persi ma grazie al lavoro sinergico tra Amministrazione regionale e Comune di Crotone siamo riusciti a recuperali. Devo dire che sono veramente soddisfatto dei risultati raggiunti, grazie al forte interessamento del dirigente De Marco, dopo solo circa un mese di impegno costante da parte di tutti. L’immobile di proprità della Regione, in concessione alle Ferrovie della Calabria e ubicato di fronte il comando dei Carabinieri, l’abbiamo visionato nei giorni scorsi e devo dire che è in ottime condizioni. Ora ne stiamo discutendo l’utilizzo con il Demanio. Un lavoro portato a termine con successo dall’Amministrazione crotonese, guidata da Ugo Pugliese e dalla Regione Calabria in sintonia con i valori, emersi anche ieri dalla manifestazione di Locri, dell’accoglienza, della legalità e dell’utilizzo dei beni confiscati». Manoccio ha annunciato che “ci saranno altri incontri anche con le amministrazioni locali inserite nei finanziamenti Pisu alle quali proporremmo l’utilizzo di immobili, requisiti o di proprietà dei comuni, da destinare a famiglie calabresi indigenti e ad immigrati. Si tratta di altri progetti – ha specificato – per un valore di oltre 6 milioni di euro». L’assessore Romano, dopo aver sottolineato la positiva collaborazione tra Regione e comune e la necessità di portare avanti le buone pratiche tra le amministrazioni, ha precisato che «l’immobile confiscato prevede l’utilizzo per l’accoglenza abitativa delle persone disagiate e degli gli immigrati».