Oliverio a Mongiana: «Questo borgo deve diventare un grande attrattore turistico e culturale»

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MONGIANA (VV) – Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha visitato nel pomeriggio di ieri le “Reali ferriere” di Mongiana, piccolo comune in provincia di Vibo Valentia. Un’attenzione, quella mostrata dal Presidente della Giunta regionale, che è stata molto apprezzata dai cittadini e dagli amministratori locali e che conferma la particolare attenzione del governo regionale verso le aree interne e verso l’intero comprensorio delle Serre.

La visita del presidente Oliverio, che nel corso del suo sopralluogo è stato accompagnato dal sindaco di Mongiana Bruno Iorfida, dal deputato del Pd Bruno Censore, dal consigliere regionale Michele Mirabello e dai primi cittadini del comprensorio, ha avuto inizio dal cantiere in cui sono attualmente in corso gli scavi archeologici che hanno recentemente portato alla luce interessanti elementi sugli altiforni utilizzati nell’antico impianto siderurgico.

Qui il capo dell’esecutivo regionale ha ascoltato con grande interesse ed attenzione le importanti testimonianze del primo cittadino e dell’archeologa Mariateresa Donato sulla storia e sui cambiamenti che Mongiana ha subito nel corso degli anni.

Dopodiché, il Presidente della Giunta regionale si è spostato alla fabbrica d’armi e al nuovo museo (Mufar) che verrà inaugurato sabato prossimo, 24 settembre, e dove si è tenuta una breve conferenza nel corso della quale il professor Franco Danilo, esperto di archeologia industriale ha illustrato, con l’ausilio di alcune slides, la storia del sito e le importanti scoperte avvenute di recente.

«Quella di oggi – ha detto il Presidente della Regione, a conclusione dell’incontro – è stata una giornata davvero molto interessante.oliverio-a-magiana Qui, in questo piccolo centro che, nel lontano 1771, nacque come villaggio operaio siderurgico e che è riuscito ad occupare fino a 1800 addetti, è stato scritto un capitolo molto importante della nostra storia, della storia del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Questo capitolo di storia merita ora di essere maggiormente conosciuto ed approfondito, soprattutto da parte delle giovani generazioni. Mongiana, quindi, dovrà diventare meta di visite guidate da parte degli studenti calabresi che qui dovranno scoprire un pezzo di quella Calabria positiva ed operosa che, per troppo tempo, è stata poco considerata e valorizzata».

«Ho apprezzato molto – ha aggiunto Oliverio – il lavoro, la passione e la competenza con cui state lavorando di concerto con la Sovrintendenza e con l’aiuto di alcuni docenti universitari. State gettando le basi per fare di Mongiana un vero e proprio punto di riferimento dell’intero comprensorio, sia a livello culturale che turistico. Noi, per quanto ci riguarda, abbiamo già messo e continueremo a mettere in campo il massimo impegno, investendo importanti risorse comunitarie e regionali. Questo centro merita davvero di assumere grande rilevanza culturale e turistica. Insieme dovremo portare a compimento l’intero progetto e fare di questo piccolo borgo dell’entroterra vibonese un centro di grande attrattivo. Per il futuro continueremo ad impegnare tutte le nostre forze, le nostre energie e le risorse a nostra disposizione per portare a termine la riqualificazione del villaggio minerario che coincide con il comune di Mongiana, mettendo a sistema gli interventi già realizzati, ampliando la ricettività e costituendo un distretto di archeologia industriale, così come è avvenuto in altri paesi europei come la Germania e la Gran Bretagna, a forte vocazione turistica che sappia coniugare gli elementi di archeologia industriale presenti su questo territorio, dalle miniere di Pazzano, Stilo e Bivongi alla Ferdinandea e alle fonderie di Mongiana, con le peculiarità e le bellezze del contesto naturalistico, i boschi, le cascate che hanno fatto la fortuna di questo territorio anche in termini di fonti energetiche e con gli attrattori religiosi e storico artistici sparsi nell’intero comprensorio».

«Non dimentichiamo – ha concluso il Presidente della Regione – che a pochi chilometri da qui c’è la Certosa di Serra San Bruno, che già ogni anno è meta di tantissimi turisti e pellegrini».

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