Orlandino Greco e Franco Sergio pensano a una riforma della fusione dei comuni

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REGGIO CALABRIA – «Un sindaco, in carica o a riposo, non può tollerare in alcun modo la violazione della volontà collettiva rivendicata dai propri concittadini. La vicenda del Comune dei Casali del Manco con l’annessione del Comune di Spezzano Piccolo, rischia di rappresentare un esempio di violazione della democrazia rappresentativa e del principio di autodeterminazione delle comunità. Una vicenda offuscata da una vera e propria confusione legislativa, che mi esorta non solo di intervenire pubblicamente sul tema delle fusioni dei comuni ma altresì di elaborare immediatamente un disegno di legge regionale che metta al sicuro la Regione dalla perpetrazione di errori generatori di incidenti simili. E’ quanto sto facendo in questi giorni insieme al Presidente della prima Commissione regionale, Franco Sergio, con il quale depositerò nei prossimi giorni una proposta di legge sull’aggregazione dei comuni, convinti che occorra intervenire celermente». E’ quanto si legge in una nota di Orlandino Greco, capogruppo in consiglio regionale di Oliverio Presidente. «Condivido, in tal senso, le considerazioni espresse in diversi articoli apparsi sulla stampa che evidenziano la necessità della Regione Calabria di dotarsi al più presto di una legge chiara sulle fusioni che garantisca da una parte la stabilità economico-patrimoniale dei Comuni e dall’altra tenga in stretta considerazione la volontà dei cittadini coinvolti. Ogni violazione di tale principio è alterazione della Costituzione, della democrazia, della ragionevolezza che deve assistere, sempre e comunque, l’operato di chi rappresenta i cittadini, i calabresi, nelle istituzioni. È, dunque, importante capire come fare le fusioni – aggiunge il consigliere regionale – nel senso della determinazione dei presupposti e delle ragioni che la pretendono, e quali prove fornire alla pubblica opinione e poi alla Regione, che è tenuta a valutare la meritevolezza dell’iniziativa in relazione agli obiettivi da perseguire e ai risultati da raggiungere. Bisogna, insomma, dimostrare alla moltitudine sociale destinataria dei servizi pubblici, cui sarà tenuto il nuovo ente, quanto guadagnano in termini di offerta istituzionale e più precisamente di esigibilità dei diritti di cittadinanza, rispetto all’esistente. Diritti, questi ai quali ogni attivista politico e ogni rappresentante delle istituzioni deve rinviare tutte le proprie iniziative. Gli atti di arroganza sono i peggiori nemici della civiltà democratica che, nella nostra Regione, è poco visibile a causa di una politica abituata a lavorare in modo pressoché autoreferenziale. La nostra proposta di legge sulle fusioni dei comuni – conclude Orlandino Greco – contemplerà l’obbligo di studi di fattibilità curati e preventivi ad ogni fusione così come terrà nell’adeguata considerazione l’espressione della volontà popolare. Non tenere conto di questi elementi sarebbe un gravissimo errore. Offrirebbe la triste occasione di continuare a sbagliare dell’interesse di pochi e di passare alla storia per chi, avendone le qualità e l’occasione politica, ha contribuito alle rovine della Calabria che potrebbe invece vivere il suo momento di rinascita e di sviluppo certo».

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