VILLA SAN GIOVANNI (RC) – «Mentre il resto del mondo costruisce infrastrutture e il nel resto d’Italia si finanziano grandi opere, noi siamo stati in grado di parlare di un’opera per oltre cento anni senza mai realizzarla. Da sindaco di Villa San Giovanni, come ha già fatto in passato, continuerò a dire un si convinto al Ponte sullo Stretto perché questa grande infrastruttura rappresenta un’opportunità per attrarre turismo, creare lavoro e far ripartire l’economia tanto in Calabria quanto in Sicilia».
È intervenuto così, durante l’incontro tenutosi a Messina dal tema “Ponte: sviluppo e lavoro” organizzato da Rete civica per le infrastrutture, Giovanni Siclari primo cittadino di Villa San Giovanni presente per l’occasione unitamente al senatore Marco Siclari e a Marco Santoro socio dell’associazione “Rete civica”.
«Diventa fondamentale collegare la Sicilia al resto dell’Europa perché diversamente lo sviluppo continua a fermarsi a Salerno. Questo non possiamo più consentirlo per questo da amministratori dobbiamo fare rete. Per anni ci siamo persi dietro una sterile battaglia politica che ci ha solo portato a perdere tempo e fondi. Adesso, più che mai, il Ponte è una necessità per dare una speranza alla nostra terra e un motivo per restare ai nostri giovani».
Quella del ponte come infrastruttura necessaria per far ripartire l’intero territorio è la stessa chiave di lettura data dal senatore Siclari che, durante il suo intervento, ha lanciato una sfida importare al Governo: la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sulle infrastrutture e grandi opere.
«Perdere ancora tempo è un vero e proprio delitto perché la penale che lo Stato deve pagare per non realizzare il Ponte, cioè 1 miliardo, corrisponde al valore di realizzazione che lo Stato deve impegnare. Il ponte, inotre, prevede l’alta velocità ferroviaria da Salerno a Palermo e Catania che non può non essere prevista nel progetto di questa grande opera e che permetterà il rilancio dei porti calabresi e siciliani che potranno trasportare le merci in maniera veloce. Questo non farà altro che portare occupazione e turismo, darà una concreta possibilità di sviluppo alla Calabria e alla Sicilia che, finalmente, daranno un impulso al rilancio di tutto il paese perché non esiste un Italia forte senza un Sud forte».
«Non possiamo consentire che si continui a sponsorizzare una politica vecchia e assistenzialista – ha concluso Siclari – dobbiamo iniziare a pretendere in tutte le sedi che il Sud sia messo in condizione di dare lavoro e di scongiurare un definitivo isolamento».