COSSENZA – «Chi non ricorda le foto di Matteo Salvini con personaggi della Piana di Gioia Tauro o della Piana di Lamezia molto più noti alle cronache giudiziarie che non a quelle politiche. Era il primo “sbarco” della Lega in Calabria, il timido Carroccio si muoveva a giri bassi ma con movenze già pericolose. Ecco, questo è niente rispetto a quello che può accadere ora agli ignari cittadini calabresi».
Così, in una nota, Carlo Guccione, candidato nella lista Pd al consiglio regionale. «Sono preoccupato per i miei figli e per i miei conterranei – continua Guccione -. Non è la prima campagna elettorale che vivo sul campo ma questa è particolare, per tutti. Nasconde delle insidie che fanno fatica a venire palesemente alla luce, c’è l’inganno sullo sfondo. Storditi dalle feste, dagli scandali giudiziari e da una pubblicistica che ha concentrato solo sul campo del centrosinistra le sue lenti inquisitorie in pochi si sono accorti di quello che sta accadendo ed è accaduto dall’altra parte del campo – continua ancora Guccione -. Sotto le mentite (e deboli) spoglie di una candidata alla presidenza con la maglietta di Berlusconi si nascondono i veri marpioni e i veri rischi per i calabresi. Da un lato il recupero di forze oscure da Reggio a Cosenza passando per Lamezia, forze che ritenevamo fuori gioco dopo la fine dell’era Scopelliti nel 2010. Dall’altro alcuni profili decisamente borderline sul “carro” del Carroccio che potrebbero riservare brutte sorprese ai calabresi e sui quali non ci stanchiamo mai di chiedere alle autorità competenti di vigilare. In mezzo, passando naturalmente per compagni di coalizione in campo dagli anni Settanta, tutta la narrativa della Lega di Matteo Salvini, pregna di egoismo e visione miope e contorta della società. Un mix esplosivo, micidiale, pericolosissimo per la Calabria e per i calabresi. Qui non è in gioco solo il prevalere di uno schieramento su di un altro, la vittoria di un progetto e la sconfitta di un altro. Qui, in Calabria, nel momento più debole della sua storia riguardo alla tenuta della democrazia e delle istituzioni tutte, c’è in gioco ben altro. Qui, in Calabria, nella peggiore congiuntura possibile in termini di crescita, occupazione, servizi sanitari, può realizzarsi qualcosa di molto ma molto brutto per i cittadini. Il trionfo del becero populismo miscelato con vecchi marpioni della destra calabrese passando per profili decisamente borderline. Rivolgo un appello a tutti i calabresi – continua Guccione -. Aprite bene gli occhi, tutti. Non è solo un colore politico che chiedo di preferire dietro le urne del 26 gennaio, una parte di campo. In gioco c’è la sopravvivenza della Calabria, la sua tenuta sociale e civile. Che con questo centrodestra e con questa Lega è fortemente a rischio».