CATANZARO – In relazione ai numerosi interventi apparsi sui media locali in merito alla rimodulazione della tariffa di conferimento dei rifiuti urbani negli impianti di trattamento, operata con DGR n. 344 del 25 luglio, l’assessore regionale all’ambiente Antonella Rizzo precisa quanto segue:
«Innanzitutto è nostro intendimento convocare un’assemblea di sindaci affinché in quella sede vengano assunte le adeguate determinazioni in ordine al provvedimento. Questo rappresenta la più ampia disponibilità da parte della Giunta regionale ad un sereno e proficuo confronto con le parti interessate, volto al miglioramento del contenuto della proposta tariffaria. D’altronde la Regione, in attesa che si costituiscano le Comunità di Ambito, da parte dei Comuni, sta avendo un ruolo di supplenza, provvedendo alla gestione diretta del sistema.
È importante e non più rinviabile – sottolinea l’assessore Rizzo – la realizzazione degli Ambiti da parte dei Comuni che hanno la titolarità e devono creare rapidamente le condizioni per l’autodeterminazione In questi due anni, abbiamo lavorato per dare finalmente risposte al problema rifiuti. Il Presidente Oliverio sin dal suo insediamento, ha chiesto un impegno straordinario alla Giunta e al Dipartimento ambiente per risolvere una questione che dopo anni di commissariamento ha creato danni alle amministrazioni locali e soprattutto ai cittadini.
Il Piano regionale dei rifiuti – prosegue l’assessore -, approvato dopo aver accolto suggerimenti e osservazioni da parte delle Associazioni, Sindaci e società civile, ha segnato un punto di svolta. Forte impulso è stato dato alla raccolta differenziata, che comincia a segnare risultati significativi. Anche la politica tariffaria, altro argomento delicato e spinoso, è stato affrontato con estrema serietà e senso di responsabilità. In ogni caso, bisogna ricordare che i rifiuti hanno un costo che deve essere interamente coperto.
I Comuni che riscuotono le tariffe dai cittadini devono concorrere alla copertura di tali costi. In tal senso, bisogna purtroppo rilevare che, anche in presenza delle difficoltà economiche in cui versano gli Enti locali tanti comuni per anni non sono stati in regola con i pagamenti e, a onor del vero, ancora oggi dobbiamo registrare che molte amministrazioni, anche importanti, non concorrono a tale copertura.
Occorre tuttavia puntualizzare come l’aggiornamento tariffario sia un atto dovuto e previsto già dalla Legge. Anzi giova rimarcare come da ben tre anni non si è operato alcuna rivisitazione della tariffa che quindi è rimasta inchiodata ai valori determinati nel 2014.
L’adozione della nuova delibera – precisa ancora la Rizzo – non proviene solo dal rispetto dell’obbligo di legge di assicurare la piena copertura della spesa prevista, ma anche dal senso di responsabilità proprio verso i comuni, che a breve, completato il processo di costituzione delle Comunità d’Ambito, dovranno subentrare a questa Regione nel governo del sistema impiantistico regionale e che quindi dovranno ereditare una tariffa adeguata alla bisogna.
La Regione vuole fermamente continuare nell’azione intrapresa di rilancio della raccolta differenziata, che in appena due anni, è passata da un irrisorio 15% ad un interessante valore del 40 % secondo gli ultimi dati comunicati dagli uffici preposti.
Per rendere l’idea, i rifiuti residuali indifferenziati, al netto della riduzione della produzione che pure c’è stata, sono diminuiti di ben 120.000 t/annue, quantità che quindi è confluita nella raccolta differenziata con l’ulteriore vantaggio, per la parte secca, di poter fruire degli incentivi riconosciuti dai Consorzi di filiera (Conai, Comieco, Corepla).
Si conferma – dichiara infine l’assessore all’ambiente -, che in aggiunta al finanziamento di 34 milioni di euro per il potenziamento della RD che ha interessato i Comuni con popolazione maggiore di 5000 abitanti, entro la prima quindicina di settembre, a dimostrazione dell’attenzione rivolta ad un settore delicato come quello dei rifiuti urbani, sarà pubblicato anche l’analogo bando per gli enti comunali con popolazione inferiore ai 5000 abitanti, per ulteriori 11 milioni di euro».