NEW YORK – L’assessore regionale all’Urbanistica Francesco Rossi parteciperà il prossimo ventidue febbraio ad un “panel” tematico sui beni comuni urbani, organizzato nel campus New School di New York dalla Parsons School of Design e dalla Fordham University. «Un tempo – ha detto l’assessore Rossi – i luoghi della vita sociale erano il frutto di una pianificazione urbanistica ed erano dunque fissati e circoscritti sulla base di una programmazione; oggi invece sono gli stessi cittadini, o gruppi sociali ben individuati, ad essere protagonisti di una valorizzazione spontanea degli spazi cittadini e territoriali al punto che è ormai impossibile ragionare di fenomeni temporanei. La prospettiva è, insomma, diversa. I cittadini hanno creato una vera e propria categoria di “appropriazione”, trasformazione, uso e gestione dei luoghi. Tutto ciò – ha aggiunto Rossi – rappresenta una sfida di non poco conto per gli urbanisti intenti a progettare gli spazi urbani e per la politica che ha l’obbligo ed il dovere di programmare l’uso, lo sviluppo e la vivibilità dei territori. Sono temi di alto respiro e la loro attualità vale anche in una regione nella quale proprio sotto il profilo urbanistico non è che si possa dire di aver avuto una lungimirante programmazione; ora che i tradizionali strumenti urbanistici vanno in crisi c’è, tuttavia, l’opportunità di intercettare, comprendere e governare fenomeni nuovi. Ecco perché ritengo di assoluto valore l’intenzione espressa dall’UDLab dell’Università della Calabria che, in collaborazione con la Regione, intende avviare un percorso di sperimentale per capire come attraverso l’osservazione e la condivisione delle buone pratiche di trasformazione attive sul territorio si possano costruire le basi per una urbanistica innovativa basata sulla collaborazione. L’obiettivo è quello di istituire un LABoratory for the GOVernance of the Commons (“LabGov“) presso l’Università della Calabria; più semplicemente potremmo dire che tramontata la tradizionale e certa efficacia degli strumenti urbanistici la sfida di oggi è quella di pensare, programmare e costruire le dimensioni urbane e territoriali tenendo conto della spontaneità con la quale i cittadini scelgono e modellano da soli gli spazi dello stare assieme. Questa prospettiva riguarda ormai tutto il mondo ed è dunque più che opportuno avviare anche in Calabria una approfondita discussione che coinvolga la politica, gli organi di governo regionali e locali, le competenze accademiche, il lavoro dei professionisti».