RENDE (CS) – Giovedi 13 giugno alle ore 10 si terrà la proclamazione degli eletti al Consiglio comunale presso la sala convegni del Parco Acquatico.
E dopo la vittoria di Marcello Manna arriva anche il comment«Io dell’assessora alla cultura, Marta Petrusewicz.
«Il 9 giugno 2019, in Via Rossini, è scoppiata una grande festa popolare mentre stavano ancora scorrendo i risultati del ballottaggio: sezione dopo sezione, 31 su 34, hanno scelto Marcello Manna – è scritto sulla pagina Facebook del suo assessorato – . Mi ha colpita il richiamo alla “liberazione”, ripetuto come un mantra: “siamo liberi”, “finalmente liberi”. Mi ha ricordato, toutes les proportions gardées, la giornata del 4 giugno 1989 a Varsavia, trent’anni or sono, delle prime elezioni libere in Polonia che hanno segnato la fine del sistema sovietico. Allora, come ieri, i comitati cittadini hanno prevalso sul sistema che sembrava intoccabile, eleggendo i propri candidati a tutti i seggi parlamentari messi alla competizione libera. Allora, come ieri, aveva vinto la speranza e si era sentito, man mano che uscivano i risultati, la gioia pazza di essere liberi. Il voto del 9 giugno – continua la Petrosevitcz- è quello “contro” ma anche “per”. Le ragioni del “contro” sono ovvie – inutile ribadire ancora il perché del desiderio di liberarsi di un sistema feudale, basato – come è ogni sistema feudale, per quanto illuminato – sul gioco della benevolenza e malevolenza, favori e disprezzi, lealtà e tradimenti, sudditanza e paura. Sono più importanti le ragioni del “per”. La parola chiave è quel “noi”, propria alla filosofia del governo di Marcello Manna e della sua squadra, e ripetuta più volte nella campagna elettorale, il richiamo alla partecipazione attiva e quotidiana dei cittadini al governo della città, della gestione della casa comune, dei beni comuni, del bene comune. Di tutti i cittadini, a prescindere dalla loro fede politica, a condizione dell’inclusività e della tolleranza».
«La città ha risposto con l’entusiasmo e la fiducia – conclude Petrusewicz -, ma la pratica della con-partecipazione richiederà un lungo apprendimento quotidiano: dai rifiuti al verde cittadino, da allargare le numerose reti a includerne delle altri, da proporre piuttosto che denigrare. Parafrasando il celebre discorso di John Kennedy: Non chiederti cosa può fare la tua città per te, chiediti cosa puoi fare tu per la tua città».