Riace, l’appello di Giudiceandrea ai Cinquestelle

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Giuseppe Giudiceandrea

COSENZA – «Mi appello ai senatori e ai deputati calabresi del Movimento Cinque stelle: siete gli unici che, dal punto di vista istituzionale, possono fermare l’accanimento del ministro degli Interni nei confronti del Modello Riace». Inizia così l’appello che il consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea, capogruppo di Democratici e Progressisti, rivolge ai rappresentanti di Senato e Camera del Movimento Cinque stelle alla luce delle richieste del Viminale di restituire i fondi al Comune di Riace e il trasferimento dei migranti.
«Mi rivolgo ai deputati Francesco Forciniti, Elisa Scutellà, Alessandro Melicchio, Dalila Nesci, Paolo Parentela, Riccardo Tucci, Massimo Misiti, Francesco Sapia, Anna Laura Orrico, Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Federica Dieni e ai senatori Nicola Morra, Laura Granata, Giuseppe Auddino, Rosa Silvana Abate, Margherita Corrado e Gelsomina Vono. Non si tratta più solo di politica, chiedo ai parlamentari calabresi di fermare questo accanimento contro una realtà che ha salvato vite umane, ha ridato loro la dignità che non avevano nel loro Paese d’origine e ha permesso la rinascita di Riace. Vi chiedo – continua Giuseppe Giudiceandrea – di smetterla con gli slogan, con la campagna elettorale. Non è questo che chiede la Calabria. I calabresi scesi in piazza a Riace sono vicini a Mimmo Lucano e a quello che ha realizzato. Schieratevi dalla parte giusta. Mi permetto di rivolgere lo stesso appello al Presidente della Repubblica Mattarella, alla presidente del Senato Casellati e al presidente della Camera Fico».

«Il problema non è umanitario ma di diritto – aggiunge – può un ministro degli Interni, pendente un processo, sostituirsi alla magistratura ed emettere una sentenza di condanna? Può farlo contro Mimmo Lucano? Può farlo contro le famiglie dei rifugiati che vivono a Riace? Può farlo in uno Stato di diritto? Si impugni il provvedimento in ogni sede. La Democrazia ed il Diritto si difendono nelle istituzioni prima ancora che nelle piazze».

«Se il ministro degli Interni – conclude Giudiceandrea – ritiene che chiunque si schieri con Riace abbia torto allora chiedo ai senatori e ai deputati del Movimento Cinque stelle, parafrasando Brecht, di sedersi con noi dalla “parte del torto” e di fermare lo smantellamento del modello».

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