COSENZA – Cosenza e altre città stanno per tornare al voto per il ballottaggio per la nomina dei sindaci. Per legge sono previsti ma non obbligatori gli apparentamenti con gli altri candidati a sindaco e le liste a loro collegate che non hanno raggiunto percentuali utili per accedere al ballottaggio. Naturalmente questi appoggi possono essere anche non formali ma ugualmente ratificati “politicamente”.
«Il punto da evidenziare, a nostro parere – afferma Carlo Rinaldo portavoce della Comunità in partecipazione diretta – è proprio l’errore di strategia politica che si commette da parte dei due contendenti a sindaco nell’accettare un qualsiasi sostegno che viene da parte di chi, da Cosenza a Rende, dalle Alpi all’Appennino, si offre dopo avere esposto programmi del tutto differenti e soprattutto avere, in alcuni casi, finanche lanciato accuse e offese fino al piano personale contro tutti gli altri».
Una presa di posizione che vuole rompere con le vetuste logiche della politica ma che chiede un immediato cambio di rotta. «Un chiaro atto di non coerenza politica che infastidisce molti di quelli che al primo turno hanno votato per gli sconfitti perché in effetti non si capisce perché a distanza di pochissimi giorni si possa condividere ciò e chi è stato osteggiato duramente e a tutti i livelli – prosegue Rinaldo – Sicuramente i più cercano un “posto al sole”! Non in linea con i proclami ed i propositi nella formazione delle proprie coalizioni. Detto ciò, per esperienza ed argomentando, io da candidato a sindaco non accetterei apparentamenti perché sarebbero controproducenti e da cittadino premierei la coerenza di chi appunto non li cerca. In chiosa, abolirei addirittura dalla legge questa possibilità per il non senso».