Sgombero stabili via Savoia e Hotel Centrale, Guccione: «Sindaco chieda tavolo istituzionale alla Regione»

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Carlo Guccione

COSENZA – «Oltre cento persone, tra cui numerosi bambini, rischiano di trovarsi a breve senza un tetto. Verranno infatti sgomberati, così come ha annunciato il Comitato Prendocasa, gli stabili di via Savoia e dell’ex Hotel Centrale. È una vera e propria emergenza abitativa quella che sta vivendo in questi ultimi anni Cosenza e l’intera Calabria. E le soluzioni provvisorie non bastano a risolvere il problema. Regione e Comune sono obbligate a trovare una soluzione: temi così importanti e delicati come quelli dell’accoglienza, dell’inclusione non possono essere affrontati in maniera strumentale, ma bisogna mettere in atto politiche attive in grado di garantire i diritti di queste persone e di soddisfare bisogni e servizi adeguati». E’ quanto riferisce il consigliere regionale Carlo Guccione.

«Bisogna porre maggiore attenzione sull’emergenza sociale in cui versa la nostra regione anche perché – prosegue Guccione – , come certificano i dati dell’ultimo rapporto Istat, la Calabria è prima in Italia in termini di povertà. Una famiglia calabrese su tre (il 35,3%) vive in povertà relativa: un dato otto volte superiore a quello della Valle d’Aosta. Il sindaco di Cosenza chieda immediatamente un tavolo istituzionale alla Regione per trovare una soluzione per queste famiglie e per mettere in atto un piano di interventi per il futuro. Queste persone hanno diritto ad avere una casa e a vivere in modo dignitoso».

Anche Rifondazione Comunista contro lo sgombero di Prendocasa a Cosenza

Sullo stesso argomento si è espressa anche Rifondazione Comunista. «Ci risiamo. E’ un film già visto che si ripresenta puntuale ogni volta che le istituzioni – che per anni hanno disertato la buona politica e spesso favorito il malaffare! – si affidano al manganello – si legge nella nota -. (…). Per tutto ciò è gravissima la posizione della Regione amministrata da Mario Oliverio che, proprietaria di uno dei due immobili, spinge per lo sgombero. Il Pd si dimostra ancora una volta il peggio della politica, perché la solidarietà agli ultimi vale quando bisogna fingere di essere opposizione al governo per poi, sottobanco, amministrare con le stesse modalità di Salvini. Dove sono finiti gli esponenti alla Enza Bruno Bossio che in queste settimane hanno iniziato una campagna di “selfie solidali” per marcare la loro differenza da Salvini? Cosa dicono ora che centinaia di persone rischiano lo sgombero?  Difronte a tutto questo, la tanto decantanta rivoluzione pentastellata tace. I grillini potrebbero già domani imporre l’apertura di un tavolo tra Prefettura, Ministero e gli attori istituzionali locali, perché la vicenda trovi una soluzione politica e si blocchi lo sgombero. Qualcuno li dovrebbe informare che è finito il tempo della propaganda ed è iniziato quello del governo. A meno che non abbiano delegato totalmente a Salvini la gestione della cosa pubblica, per cui la tanto decantata lotta alla casta si è già trasformata in guerra ai poveri. Vorrebbe dire che basta poco tempo per abituarsi al metodo Pd. In questo quadro risulta desolante e vergognoso il silenzio del sindaco di Cosenza, evidentemente intento ad inseguire nuovi equilibri e posizioni utili solo al proprio tornaconto, dimentico del tutto dei problemi reali dei suoi concittadini. 

Per quanto ci riguarda, come Rifondazione comunista e Potere al Popolo di Cosenza, esprimiamo massima solidarietà agli occupanti e alle occupanti Prendocasa, dichiarandoci già disponibili e pronti a tutte le azioni di sostegno necessarie».

La Kasbah solidarizza con il Comitato Prendocasa

Anche l’associazione culturale La Kasbah di Cosenza esprime solidarietà al Comitato Prendocasa. «L’assoluta mancanza di una politica abitativa strutturale e non emergenziale è il frutto di decenni di speculazione da parte della classe politica a danno di quanti vivono la precarietà ed il mancato accesso a politiche di welfare – si legge nel comunicato stampa -. Per troppo tempo, a Cosenza, l’accesso alla tanta agognata casa popolare da parte degli ultimi è stato ostacolato da un sistema clientelare creato ad arte dalla politica. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: stabili abitati da non aventi diritto e spesso gestiti dalla malavita locale con il beneplacito di chi, invece, ne dovrebbe controllare la gestione; liste bloccate da anni e innumerevoli stabili di proprietà pubblica abbandonati a se stessi e che invece potrebbero soddisfare il bisogno di molti.

La retorica del vecchio governo, oggi, è confermata dal quello appena formatosi targato Lega e M5S, che con il pretesto del ripristino della legalità toglie quel briciolo di speranza a quanti per avere un tetto sulla testa sono stati giustamente costretti ad occupare abusivamente gli stabili vuoti presenti in città. 
Allora una domanda da porre alle Istituzioni è d’obbligo: come mai il ripristino della legalità parte sempre dai più deboli? Perché gli organi preposti, in cinquant’anni di gestione del patrimonio abitativo pubblico, non hanno mai fatto luce sulla compravendita abusiva delle case popolari? Perché i cosidetti Fondi Gescal sono stati utilizzati per costruire un’opera pubblica dalla dubbia utilità quando invece, se fossero stati utilizzati per il loro vero scopo, avrebbero quantomeno soddisfatto l’emergenza abitativa di centinaia di persone?
Esprimiamo solidarietà al Comitato Prendocasa e ci auguriamo che il Sindaco Mario Occhiuto si faccia carico delle speranze di uomini, donne e bambini che abitano all’interno degli stabili, avviando un tavolo interistituzionale che si ponga come obiettivo la risoluzione del problema senza l’utilizzo della forza, perché lo sgombero delle occupazioni aprirebbe una crisi sociale senza precedenti in una città che conserva ancora intatti i valori della solidarietà e dell’accoglienza»
 

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