Tagli alle Province, l’Assemblea dei sindaci si riunisce nonostante la mancanza del numero legale

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CATANZARO – Il grido dall’allarme sulla tenuta finanziaria e, quindi, la preoccupazione relativa al mantenimento di servizi fondamentali come la sicurezza di strade e scuole, approda in consiglio provinciale dove sono stati convocati gli 80 sindaci della provincia che fanno parte dell’Assemblea, organismo fondamentale della Nuova Area Vasta. All’appello, però, rispondono solo in 29: non bastano per considerare aperta la seduta che, proprio per l’importanza del primo argomento all’ordine del giorno – vale a dire l’informativa sul futuro dell’Ente intermedio a seguito dei tagli previsti dal Decreto Enti locali in conversione – di fatto si tiene lo stesso. Il presidente della Provincia, nonché presidente dell’Upi Calabria, Enzo Bruno, ha relazionato su quanto accade in queste settimane e del rischio che corre l’Ente di non approvare i bilanci di previsione entro il 31 luglio, e quindi aprire le porte al commissariamento con il conseguente blocco dei servizi. La conferma dei 55 milioni di euro di tagli alle Province calabresi – di cui 22 all’Ente intermedio di Catanzaro – aprirebbe le porte al fallimento di tutti gli Enti intermedi, con conseguenze dirette sui cittadini e sui Comuni. Da qui l’invito ai sindaci a prendere coscienza dell’autentico dramma che potrebbe abbattersi sul nostro territorio e sollecitare una presa di coscienza anche della Regione Calabria.

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«Sono passati quasi due anni da quando ci siamo assunti la responsabilità di guidare l’Ente. Fino ad ora lo abbiamo fatto con coraggio, con determinazione, nell’interesse esclusivo dei territori e delle comunità amministrate – afferma il presidente Bruno -. Da quando nel 2015 la Legge finanziaria ci ha imposto tagli insostenibili, abbiamo lavorato duramente, assieme e singolarmente, ciascuno di noi, per comprimere al massimo le spese in modo da far pesare il meno possibile la riduzione delle risorse sui servizi essenziali per i nostri cittadini. La riforma avviata dalla legge Delrio (n.56/2014) e completata dalla legge n. 190/2014 (finanziaria 2015), quindi, ha sortito l’effetto di mettere finanziariamente in ginocchio molti Enti di Area Vasta, riducendo drasticamente la possibilità di erogare i servizi ai cittadini. Grazie ad una oculata gestione amministrativa, che ha puntato su una accorta politica di spending review con tagli mirati e contenimento delle spese, la Provincia di Catanzaro finora ha affrontato le difficoltà con determinazione e lungimiranza, mantenendo elevata la qualità dei servizi al territorio e tutelando la serenità dei propri dipendenti, garantendo non solo il pagamento degli stipendi ma anche il salario accessorio, anche ai dipendenti impiegati in servizi non più di competenza della Provincia, come i Centri per l’impiego e la Polizia provinciale. Un risultato che, finora, ha premiato i tanti sforzi messi in campo per non penalizzare le nostre comunità, garantendo l’esercizio delle funzioni fondamentali a partire dalla sicurezza degli edifici scolastici e dalla manutenzione ordinaria e straordinaria sulle strade provinciali – continua il presidente Bruno – . Siamo riusciti anche a sostenere le spese relative alla gestione ottimale delle funzioni residuali, come ad esempio cultura e gestione dei Parchi che, con l’applicazione della riforma Delrio, non sono più di competenza esclusiva della Provincia».

«La Provincia di Catanzaro ha dimostrato di essere un punto di riferimento istituzionale ed amministrativo fermo ed importante, proprio grazie al personale motivato, allo sforzo della struttura nella sua interezza, al buon rapporto con i sindacati. La drammaticità della situazione – spiega ancora Bruno – non è stata avvertita nella sua consistenza perché siamo riusciti ad erogare servizi di qualità, lavorando su una buona eredità e interloquendo con tutti i sindaci, da Albi a Zagarise. Non siamo più nelle condizioni di farlo. Se i tagli previsti dal citato D.L. n.113/2106 articolo 8 venissero confermati, anche la Provincia di Catanzaro che oggi rappresenta un Ente virtuoso, che con sforzi e impegno, grazie anche alla preziosa collaborazione dei sindaci, è riuscita a garantire efficienza organizzativa e servizi, dando pronte risposte al territorio, non riuscirebbe a redigere ed approvare il bilancio di previsione 2016 e quindi, di fatto, si troverà in dissesto. Questo avrà come conseguenza non poter procedere alla manutenzione delle strade provinciali, per taglio erba, rifacimento manto stradale, interventi strutturali: sollecitazioni che ci continuano a pervenire dal territorio ed a cui finora abbiamo sempre dato pronta risposta. Ma questo significa anche non poter più garantire la sicurezza dei 36 edifici scolastici di nostra competenza, tanto da non poter nemmeno pensare di poter accendere i riscaldamenti e di garantire la copertura delle spese per la gestione ordinaria delle attività scolastiche”. Al momento, ha spiegato ancora il presidente della Provincia, la manutenzione delle strade riesce ad essere garantita grazie allo sforzo di cantonieri e geometri, e all’investimento di cento mila euro (frutto dell’avanzo d’amministrazione) che sono il risultato della buona gestione finanziaria dell’Ente che non ha sforato il Patto di stabilità. Ma se continuiamo così, non riusciremo ad approvare il bilancio”. Dal Governo le Province calabresi, che in questi mesi si sono mobilitate in maniera compatta come Upi, si attendono una risposta chiara sulla idea di sistema istituzionale e di amministrazione del territorio che vuole dare al Paese. Dal fallimento annunciato delle Province, infatti, non può discendere altro se non nuovi oneri e responsabilità a carico dei Comuni, della Regione e la deriva funzionale degli istituti scolastici di competenza. “Ecco perché anche la Regione deve prendere coscienza della situazione e farsi carico della responsabilità politica che dovrà portare all’approvazione in tempi brevi della legge di riordino degli Enti locali – evidenzia ancora il presidente Bruno – che con la definizione delle Aree vaste attuerà un nuovo regionalismo, lasciando alla Regione le competenze di legiferare e programmare, e la gestione a quegli Enti intermedi, fondamentale anello di congiunzione nella catena della sussidiarietà con i Comuni».

2/ASSEMBLEA DEI SINDACI, GLI INTERVENTI
Ad intervenire anche il sindaco di Sellia, e consigliere provinciale Davide Zicchinella (presidente della commissione consiliare Affari generali), il sindaco di Soveria Simeri Amedeo Mormile e il consigliere provinciale Emilio Verrengia.
«Il presidente ha chiarito il destino dell’Ente che se non ci sono ripensamento è segnato – afferma Davide Zicchinella –. Non condivido il furore ideologico che ha portato a questa trasformazione che mantiene le funzioni ma fa morire le Province per mancanza di risorse”. Difendere le Province, in sostanza, significa sostenere anche i piccoli Comuni su cui ricadrebbero responsabilità e servizi come la pulizia delle strade. L’invito rivolto da Zicchinella ai colleghi sindaci è quello di partecipare all’assemblea “per essere parte attiva del funzionamento di un organismo che senza numero legale non potrà mai di fatto essere operativo, come prevede lo statuto dove, proprio per dare opportunità ai piccoli comuni, ogni il sindaco esprime un voto”. Il sindaco Mormile ha espresso “amarezza per questa vicenda che di fatto rappresenta la morte annunciata della Provincia. Avremmo dovuto fare di più prima di arrivare a questo punto. L’assenza dei sindaci – sostiene il primo cittadino di Simeri Crichi – è anche sintomo di sfiducia nel sistema che si è creato. Comunque, siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie esistenti ma dimostriamoci consapevoli e battiamo i pugni contro le mortificazioni subite dalle autonomie locali”. Un saluto ai sindaci arriva anche da Emilio Verrengia che ha sollecitato i parlamentari calabresi a prendersi in carico la difficile situazione finanziaria degli Enti locali, visto che “la Provincia rischia di non approvare il bilancio con quello che ne consegue, dovrebbero occuparsi del territorio che li elegge ma non solo in campagna elettorale».

3/RIUNIONE DEL CONSIGLIO PROVINCIALE, APPROVATI 12 DEI 14 PUNTI ALL’ORDINE DEL GIORNO
Prima dell’assemblea dei sindaci convocata per una informativa sulla drammatica situazione finanziaria delle Province, convocato dal presidente Bruno, si è riunito il consiglio provinciale per discutere di 14 punti all’ordine del giorno. Dopo l’approvazione dei verbali delle sedute precedenti, su proposta del presidente è stata rinviata la discussione sia del secondo punto, vale a dire il Piano delle alienazioni 2016, sia l’ultimo, vale a dire la richiesta di variante alla complanare ovest per la realizzazione degli accessi alla Strada provinciale 48 a servizio della stazione “Esso”. Approvate all’unanimità le rimanenti pratiche relative a prese d’atto e adempimenti consequenziali di sentenze passate in giudicato.

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