«Troppi disoccupati in Calabria», On. Santelli, «Un altro Sud è auspicabile»

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COSENZA – «La Calabria nella morsa della disoccupazione. Un altro Sud è possibile La Calabria, con il 52% di disoccupazione giovanile, ha il triste, ennesimo primato di ultima regione d’Europa. Un dato che inchioda alle proprie responsabilità il governo regionale e gli ultimi tre governi nazionali».

Lo afferma in una nota l’on Jole Santelli, coordinatrice regionale di Forza Italia.

«Ci aspettavamo – prosegue – sgravi alle imprese e detassazione del costo del lavoro e invece il governo gialloverde ha emanato il reddito di cittadinanza, che peraltro copre solo un terzo delle previsioni annunciate. Il governo Conte ha inteso affrontare l’emergenza disoccupazionale solo ed esclusivamente con una misura assistenziale, insufficiente e chiara, comunque, nelle intenzioni di non investire per il Sud.
Una vera e propria dichiarazione di resa del governo gialloverde che non ha alcun interesse a creare sviluppo nel Sud».

«PUNTARE SUL TURISMO E SULL’AGRICOLTURA»

«Sul turismo  e sull’agricoltura, risorse fondamentali della Calabria – continua Santelli – non sono state effettuate operazioni di raccordo tra la depurazione e la commercializzazione di un patrimonio naturale e culturale che ha pochi eguali nel mondo. Basti pensare che non esistono assessorati al turismo e all’agricoltura nella Regione, a conferma di una cecità senza precedenti. Ci sono tanti esempi positivi nello stesso Sud, dalla costiera amalfitana al Salento, da Matera  alla Sicilia meridionale, che possono e devono diventare modelli di esempio per la crescita organica della Calabria. Pensiamo all’alto Jonio cosentino per L’agricoltura – continua Santelli – alla costa degli Dei per il turismo, come punti chiave sui quali lavorare per puntare decisamente sull’economia sostenibile. Non vi è dubbio che possa esistere una Calabria diversa che sappia autonomamente raggiungere alti livelli di espansione e occupazione  ma tutto questo passa inevitabilmente per un cambio netto e deciso della classe dirigente politica regionale»

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