MILANO – Si è svolta in mattinata la conferenza stampa sul tema dello sviluppo del turismo lento in Calabria attraverso la pratica dei cammini, con la presentazione della guida Touring Club “Cammini di Calabria-Walking in Calabria. Grazie alla interlocuzione tra Regione e Ministero, due cammini calabresi, in possesso di tutti i requisiti di sicurezza e fruibilità, sono entrati a far parte nella primissima versione dell’Atlante Nazionale dei Cammini Italiani, varato nel novembre 2017. Si tratta, in particolare, del Sentiero del Brigante (da Gambarie d’Aspromonte a Serra San Bruno e Stilo) e il Cammino di Francesco di Paola (da San Marco Argentano a Paola e Paterno Calabro).
Questi due cammini, costituiscono parte dell’oggetto anche della guida del Touring Editore, che la Regione Calabria ha voluto realizzare, all’interno di una collana prestigiosa, che include i grandi itinerari italiani ed europei, percorribili a piedi. Oltre al Sentiero del Brigante e al Cammino di San Francesco di Paola, per la guida calabrese, il Touring ha selezionato il Cammino di Gioacchino e il Sentiero dell’Inglese.
Di tutti questi cammini, Touring Club Italiano con Regione Calabria mettono a disposizione una guida-taccuino per il viaggio in lingua italiana (Cammini di Calabria) una versione in lingua inglese (Walking in Calabria), curate dagli esperti Fabrizio Ardito e Natalino Russo, disponibile in libreria da fine marzo. Nella guida sono reperibili tutte le informazioni tecniche e pratiche per la percorrenza degli itinerari, l’ospitalità sul territorio, la descrizione storico-culturale e ambientale dei cammini segnalati.
E nella seconda parte della guida un taccuino per il viaggiatori offre la possibilità di annotare le impressioni di viaggio, come un vero e proprio diario che rimanga strumento della memoria.
La Regione Calabria, attualmente, è al lavoro per consentire che altri cammini, da quello Mariano del Pollino, lungo e articolato, a quelli “gioachimita” e dell’Inglese siano riconosciuti nella prossima versione dell’Atlante nazionale dei Cammini e quindi per il raggiungimento degli standard e dei requisiti indispensabili. Con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo, e altre quattro regioni meridionali, la Regione Calabria, inoltre, ha costruito il progetto interregionale South Cultural Routes, le strade culturali del Sud Italia, con l’obiettivo di promuovere i cammini e il turismo lento all’estero e in Italia, attraverso gli strumenti della comunicazione, con iniziative mirate e la partecipazione ad eventi internazionali del settore.
Come ha sottolineato il Presidente della Regione Calabria in conclusione, le azioni di promozione turistica e culturale dei cammini si affiancano a tutte le iniziative fondamentali che la Regione Calabria ha messo in campo, negli ultimi anni, per valorizzare nel modo migliore la grande ricchezza dei suoi parchi nazionali, regionali, riserve e aree marine protette. Un patrimonio naturalistico incommensurabile, di cui, i tre parchi nazionali, Pollino, Sila, Aspromonte, costituiscono il maggior vanto. In Calabria, infatti, si registra la più elevata superficie protetta rispetto al territorio regionale, segno di quanto sia una terra con grande potenzialità per il turismo legato alla scoperta della natura e quindi anche alla percorribilità lenta.
In questo senso, gli interventi sulla sentieristica e la progettazione delle ciclovie tra i parchi, lungo tutto il territorio regionale, sono preziose occasioni di adeguamento a standard qualitativi elevati per l’offerta turistica sulla mobilità lenta, in una regione fortemente vocata a forme di attraversamento e visita che consentano di riconciliarsi con la natura e scoprire tesori inaspettati, di luoghi, riti e tradizioni, date proprio la conformazione del territorio e la presenza millenaria delle popolazioni, alternatesi tra la costa e l’interno, in buona parte incontaminato.
La conferenza si è conclusa con un invito da parte del Presidente Oliverio a fare rete, a livello istituzionale tra le regioni del Mezzogiorno, a creare e a portare avanti progetti condivisi, anche cogliendo le opportunità offerte dalla nomina della città di Matera a Capitale europea della cultura 2019.