COSENZA (CS) Anche Forza Italia Calabria è intervenuta sulla vicenda Verta. Di seguito il discorso tenuto da Francesco Barbaglio, Coordinatore della Giovane Italia dal 2011 al 2014.
“Non potevo rimanere in silenzio di fronte a questa gestione scandalosa del partito giovanile – esordisce Barbagallo – azzerare un coordinamento giovanile è una sconfitta per tutti. Ci sono sempre state battaglie interne ai partiti, di conseguenza anche nel mondo giovanile e ne sono stato protagonista anche io ai tempi della Giovane Italia nel PDL, il tutto avveniva sempre nel rispetto delle persone, anche perché la critica tra due o più correnti portava in genere ad una migliore produttività dello stesso partito, le motivazioni aumentavano e quindi si ottenevano risultati migliori. Williams venne nominato da me per la prima volta vice coordinatore provinciale, decisione che non mi era stata difficile, in quanto il lavoro svolto da lui sui territori è sempre stato eccellente, quando mi allontanai dalla politica per motivi professionali la sua nomina a Coordinatore Provinciale fu un atto dovuto, in quanto i risultati parlavano chiaro a favore suo. Per risultati intendo costruzione di una rete invidiabile sul territorio, amalgama del gruppo ed ideatore di tante iniziative, doti politiche che non si acquisiscono con una semplice nomina. De Rose dovrebbe dimettersi non solo per il grave atto compiuto ai danni di Williams ma per l’intera gestione della faccenda che manifesta in maniera inequivocabile l’incapacità di gestire un gruppo e l’uso spropositato di amicizie “romane” per allontanare dal partito gente produttiva che è sempre stata fedele al partito. La Leadership si acquista sul campo e con i risultati, da quello che vedo ne De Rose e ne l’onorevole Santelli ne hanno, i risultati disastrosi sono evidenti, Forza Italia ai minimi storici ed il movimento giovanile distrutto a Cosenza.” Conclude “credo che uno dei più grandi difetti del Presidente Berlusconi nella sua storia politica, sia stato quello di fidarsi in molti casi di persone non adatte a ricoprire certi ruoli e questo della Calabria ne è un chiaro esempio”.