Wanda Ferro vince il ricorso alla Consulta

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ROMA – Wanda Ferro ha il diritto di entrare in consiglio regionale. La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge elettorale regionale della Calabria nella parte in cui escludeva dall’elezione in Consiglio il miglior candidato a presidente sconfitto. Ad investire la Corte Costituzionale era stato il Tar Calabria cui era ricorsa Wanda Ferro, di Forza Italia, candidata alla presidenza nelle elezioni del novembre 2014 e risultata la miglior perdente dietro l’eletto Mario Oliverio. La Ferro chiedeva di essere ammessa, escludendo il candidato eletto col minor numero di voti delle liste di Fi, Cdl e Fdi. La nuova legge calabrese aveva soppresso il riferimento all’art. 5 della legge costituzionale 1/99 che, in via transitoria, prevede, l’elezione a consigliere del miglior perdente alla carica di Presidente. La Consulta ha eccepito che la legge calabrese è stata approvata il 12 settembre 2014, quando il Consiglio regionale era in regime di prorogatio per le dimissioni di Giuseppe Scopelliti, rassegnate il 29 aprile e comunicate il 3 giugno. Wanda Ferro ha espresso soddisfazione per il dispositivo emesso dalla Suprema Corte, mentre il suo avvocato Francesco Saverio Marini ha chiarito le conseguenze di questa sentenza: «La decisione della Corte Costituzionale sull’articolo 1 della legge elettorale della Regione Calabria accoglie in toto la nostra tesi e a questo punto a Wanda Ferro spetta di diritto il seggio in consiglio regionale – ha spiegato il legale – Ora, dopo la decisione della Consulta la causa sarà riassunta dal Tar, che su istanza della Ferro aveva inviato gli atti alla Corte Costituzionale. Ma la decisione dei giudici amministrativi è puramente formale e quindi scontata: Ferro entrerà in consiglio regionale. A quel punto, sotto un profilo puramente tecnico, chi si è opposto potrebbe fare appello ricorrendo al Consiglio di Stato, ma dopo la decisione della Corte Costituzionale, non avrebbe alcuna chance». Quanto ai tempi, »questi dipendono dal Tar, ma credo ci vorrà comunque qualche mese e probabilmente per l’ammissione in consiglio regionale si passerà al 2017».

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