BIANCO (RC) – Si pensava a una statua o un’armatura ma l’oggetto metallico bloccato tra gli scogli di Capo Bruzzano è il radiatore di un motore. Questo è quanto hanno accertato i carabinieri del nucleo sommozzatori di Messina che hanno recuperato l’oggetto e lo hanno portato a riva. La soprintendente ai beni archeologici della Calabria, Simonetta Bonomi, ha detto che ”già dai primi accertamenti fatti dai sommozzatori della capitaneria di porto sembrava che si trattasse di un pezzo di motore e non di una statua o armatura. Le verifica definitiva dei sommozzatori dei carabinieri ci ha dato la conferma”. ”Invece è molto più interessante – ha aggiunto – capire se il relitto della nave, avvistato vicino al luogo dove è stato trovato il leone di bronzo, esiste realmente oppure no. Dagli accertamenti fatti fino a ieri sera non è stato trovato nulla. Gli accertamenti che faremo stamane ci daranno risposte molto più sicure e certe”. La soprintendente ha poi affermato che ”da una prima ispezione del leone di bronzo posso affermare che eventualmente potrebbe essere di epoca romana. Ma è necessario fare tutta una serie di accertamenti per essere certi sull’epoca e sulla provenienza”.