Caso Mimmo Lucano: è scontro politico

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COSENZA – La condanna pesantissima a Mimmo Lucano, irrompe sulla campagna elettorale a poche ore dal voto, mentre in Calabria arrivano i big, Antonio Tajani di Forza Italia ed il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte per gli ultimi appelli al voto. Subito dopo la lettura del dispositivo si sviluppa una catena di reazioni con la Lega che si schiera contro Lucano, capolista in Calabria per la lista “Un’altra Calabria é possibile”, che sul proprio logo ha raffigurato il disegno della sua immagine, a sostegno di Luigi de Magistris e con il centrosinistra a difendere l’ex sindaco.

Uno scontro che va oltre la Calabria e vede protagonisti anche big di partito, come il segretario dem Enrico Letta che parla della sentenza come di “un messaggio terribile, pesantissimo, un messaggio che credo alla fine farà crescere la sfiducia nei confronti della magistratura”.

Non la pensa così Matteo Salvini che fa un parallelismo con la vicenda di Morisi per dire che “altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere!”. La Lega si spinge anche oltre. Prima il presidente della Regione Nino Spirlì, poi il commissario regionale Francesco Saccomanno chiedono il ritiro della candidatura e Spirlì invoca anche quella dello stesso de Magistris.

Attacchi ai quali replica Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana (che sostiene de Magistris) che parla di sentenza “abnorme, incredibile” di “un giorno nero per la democrazia e, temo, per la giustizia”.Poi riferendosi a Spirlì: “Dovrebbe ritirarsi lui anche per carità di Patria. Questo aiuterebbe a restituire alla politica della Calabria una dimensione un po’ più seria, credibile ed accettabile”.

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