Recovery, la Calabria viene tagliata fuori. E la Regione chiede risposte al Governo

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«Dal Governo scarsa attenzione verso i problemi del Sud e della Calabria». È quanto afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Domenica Catalfamo, in merito al “Piano nazionale di ripresa e resilienza”, il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation Eu.

«“Nessuna nuova, buona nuova”. L’Italia è stata devastata dall’azione del Governo Conte, che è pure riuscito a trasformare il detto in “nessuna nuova, mala nova”. È evidente che la Calabria non è nel cuore del ministro De Micheli, come dimostrato dalla fuffa che ha sempre inserito nei suoi interventi sul e per il territorio calabrese», incalza anche il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì, in merito al Recovery plan approvato dal Governo.

«Per De Micheli – continua Spirlì –, il ponte sullo Stretto potrebbe benissimo essere sostituito da una ciclabile. Quanto al porto di Gioia Tauro, dal ministro piacentino ha avuto la stessa considerazione di una mestolata di brodo con anolini industriali. Per non dire del progetto sull’Alta velocità che, probabilmente, sarà stato confuso con i limiti di velocità che la stessa De Micheli avrà certamente superato mentre si allontanava dalla Calabria».

Recovery, budget dello scorso anno

«Il Pnrr – afferma Catalfamo – dovrebbe rappresentare lo strumento per rilanciare l’insoddisfacente crescita italiana e rimediare agli effetti della pandemia da Covid 19 che ha aggravato la situazione economica con ricadute in termini di forti contrazioni del Pil».

Nella bozza del piano, tuttavia, spiega l’assessore, «a caratterizzare l’intervento per il Sud è l’anticipo di 20 miliardi del fondo Sviluppo e coesione aumentando gli investimenti rispetto a quelli già previsti nel bilancio dello Stato. In pratica, si confermano gli investimenti del Piano Sud di un anno fa e si cerca la quadra per garantire il 34% del volume di investimenti».

Catalfamo ricorda che, a fine 2020, «i presidenti di otto regioni del Sud hanno, con un documento indirizzato al Governo centrale e ai vertici della Commissione europea, rilevato che la percentuale di finanziamenti destinati alle regioni del Mezzogiorno, sulla base dei parametri europei, dovrebbe essere di circa il 65%. Da questa scelta penalizzante purtroppo continuano a derivare tutti gli effetti a danno delle aree meridionali del Paese».

«CARENZE SULL’ ALTA VELOCITÀ»

«Il Pnrr – aggiunge – prevede investimenti per una Alta velocità di rete per la velocizzazione della Napoli-Salerno-Reggio Calabria e l’upgrading ed elettrificazione della linea Ionica Sibari-Catanzaro Lido-Reggio Calabria che, tra l’altro, in parte risultavano già finanziati. La carenza di indicazioni, tra l’altro, si collega in maniera evidente allo studio di fattibilità che, sulla base degli annunci del Mit, discordanti dalle notizie fornite da Rfi, doveva essere pronto per fine novembre e che la Regione Calabria sta ancora attendendo di esaminare nonostante le reiterate richieste. Lo studio non c’è ancora ma le scelte vanno avanti».

«NESSUN INTERVENTO PER IL PORTO DI GIOIA»

«Anche gli interventi del progetto Green Port – prosegue Catalfamo – non riguardano la Calabria e si concentrano sulle nove Autorità di sistema portuale nel Centro-Nord. Non ci sono interventi per il porto di Gioia Tauro, tra i più importanti al mondo».

«NIENTE FONDI PER AEROPORTI»

«Non ci sono interventi specifici – aggiunge ancora – per gli aeroporti in generale – per i quali sembra essere prevista la sola digitalizzazione – mentre è ormai evidente da anni l’impossibile gestibilità economica degli aeroporti minori. Non c’è la realizzazione del Ponte sullo Stretto, rivendicato dalla Calabria e anche dalla Sicilia su tutti i tavoli istituzionali perché ritenuto infrastruttura necessaria per garantire il collegamento tra l’Europa e il Mediterraneo. Purtroppo, come per l’Av ferroviaria, anche questa assenza era ampiamente prevedibile se non addirittura preannunciata dal Mit».

«LE RICHIESTE DELLA REGIONE AL MIT»

«In questi ultimi mesi – sottolinea Catalfamo –, la Regione Calabria e il dipartimento Infrastrutture hanno più volte segnalato al Mit la necessità di accelerare l’iter di progettazione e realizzazione delle grandi infrastrutture di collegamento rapido tra la Calabria e il resto del Paese. Il ministro aveva garantito che i fondi per la progettazione di fattibilità dell’alta velocità ferroviaria, nel tratto tra Salerno e Reggio, stanziati dal Governo nel mese di maggio, sarebbero stati immediatamente utilizzati e che, entro due mesi, sarebbe stato presentato il risultato dello studio. Ad oggi, nonostante siano trascorsi molto più dei due mesi annunciati dal ministro, non si ha traccia di questo studio e Rfi non ha dato neanche informazioni sull’avvenuto affidamento dell’incarico ai progettisti incaricati di redigerlo».

«SCARSA ATTENZIONE DEL GOVERNO»

«Tutto ciò – conclude – denota una scarsissima attenzione del Governo verso le problematiche del Sud e della Calabria in particolare. Si assegnano risorse molto inferiori a quelle destinate al Nord e le progettazioni da parte dei soggetti gestori della rete – in particolare Rfi, su cui la Regione non ha alcun potere di controllo e di indirizzo – avvengono con tempi estremamente più lunghi rispetto alle stesse progettazioni in altre aree del Paese. Rispetto al Recovery Plan, adesso rimane da attendere l’accoglimento delle schede presentate dalla Regione, oggi all’esame della cabina di regia istituita dal Governo».

LE PROPOSTE DELLA REGIONE

«La Regione ha presentato un corposo pacchetto di interventi (un totale di 109 proposte per circa 4,5 miliardi). Di queste proposte, il 75% (79 proposte per circa 3,35 miliardi di euro) sono destinati a progetti infrastrutturali tesi a migliorare l’assetto infrastrutturale regionale. Si tratta di interventi di messa in sicurezza della rete stradale secondaria (strade comunali e provinciali), interventi destinati favorire la mobilità sostenibile con riduzione dell’inquinamento in particolare nei centri abitati, ciclovie urbane e interregionali, nodi di interscambio modale e rinnovo del parco mezzi per il Tpl, digitalizzazione (smart road), riqualificazione e adeguamento funzionale dei porti di rilevanza regionale».

 

Catalfamo auspica che «l’avvio delle opere proposte nelle schede, possa consentire di consegnare alla “next generation” calabrese qualcosa di concreto che vada oltre idee spesso basate solo su luoghi comuni ben lontani da una reale visione di sviluppo del sistema Paese, che senza il traino del Sud continuerà ad arretrare rispetto all’Europa e al resto del mondo».

 

 

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