Nuovi sviluppi sulla morte di Maria Concetta Cacciola, testimone di giustizia

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PALMI (RC) – Sono sei le ordinanze di custodia cautelare disposte dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria nell’ambito delle indagini sulla morte di Maria Concetta Cacciola. La donna, testimone di giustizia, è deceduta nel 2011 per l’ingestione di acido muriatico. Dalla ricostruzione fatta attraverso le indagini sembrerebbe che Maria Concetta, nipote del boss della ‘ndrangheta Gregorio Bellocco, non avrebbe commesso suicidio. La donna, infatti, sarebbe stata costretta da alcuni familiari, che aveva accusato di far parte della ‘ndragheta, ad ingerire l’acido. Anche due avvocati sono stati coinvolti nell’inchiesta: Gregorio Cacciola e Vittorio Pisani. Ed è stato proprio grazie al Pisani, da qualche tempo collaboratore di giustizia, che si sono acquisite informazioni chiave nello sviluppo delle indagini sulla morte della Cacciola.

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