Parte la stagione estiva di Palazzo Arnone con una mostra fotografica dedicata all'”Uomo Nomade”, peregrinazioni, terre lontane, luoghi, etnie, migranti, memorie…Questo il titolo, che lancia però una novità. Prende corpo, infatti, un nuovo assetto della proposta archeologica Calabrese, che è prevista dalla Legge di riforma dei beni e delle attività culturali, con direzione a Cosenza, per quanto riguarda la Calabria, così come ha annunciato, ieri la dottoressa Margherita Eichberg, architetto, durante la conferenza di presentazione della mostra su citata, presso Palazzo Arnone. Rimarrà la Soprintendenza alle Belli arti e al Paesaggio, ma abbraccerà tutti i siti museali della Regione e soprattutto archeologici, di cui ricordiamo il 60%, è localizzato nel Cosentino, e con grande attenzione rivolta alla Sibaritide. Rimarrà autonomo solo il museo di Reggio Calabria, perché riconosciuto come eccellenza del Territorio. La nomina ufficiale del titolare del Polo avverrà nei prossimi tempi così dalle parole dell’Eichberg, che ha ricevuto la nomina “ad interim” circa un mese e mezzo fa, si occupa già di sopraintendere al patrimonio architettonico/ambientale di Reggio Calabria. La mostra di presentazione, anche della nuova proposta di gestione dei beni archeologici del territorio, ha dato l’opportunità di parlare anche dell’immigrazione dei Popoli in via di sviluppo, verso i territori Europei e di spiegare il percorso, in particolare quello del popolo Indiano, verso le nostre Metropoli ma anche e purtroppo verso le nostre spiagge, fino al completo passaggio all’integrazione. Essa si articola in tre spazi, che prevedono il percorso del migrante, prima costretto a vivere di espedienti come nella sua stessa terra, a inventarsi il lavoro, là dove non c’è, fino alla possibilità, offerta dai Governi di potersi integrare nel nuovo tessuto sociale, svolgendo, a volte, quei lavori umili, ma dignitosi, che ormai gli Occidentali, soprattutto del Nord Europa non fanno più, ma anche altri aspetti propri del popolo Indiano e di alcune figure di rilievo di questa etnia. A spiegare la mostra nella sua evoluzione è stato il dottor Piero Di Giuseppe. La mostra è fruibile fino al 15 luglio 2015, e sarà itinerante, toccherà, infatti, l’Alto Tirreno cosentino, da Aieta a Verbicaro, Santa Domenica Talao, Maierà e Grisolia, Orsomarso, Scalea e Diamante, con l’inserimento nel Peperoncino Jazz Festival. Sono 13 gli artisti/fotografi, che espongono. La mostra a Cosenza è aperta al pubblico tutti i giorni dalle 10,00 alle 18,00 escluso il lunedì.
Nel video la nostra intervista al responsabile della mostra Piero Di Giuseppe.
Lucia De Cicco