RENDE (CS) – Riconsiderare gli scambi europei in una prospettiva diversa, trattare il cibo come una ricchezza del territorio, rivisitare gli spazi virtuali, divertirsi imparando… In una parola “Foodology”!
Chi l’ha detto che i giovani oggi sono svogliati, indifferenti e svogliati? Nell’ambito del programma di scambi europei Erasmus Plus, un gruppo di studenti dell’Università della Calabria e un gruppo di studenti rumeni (in Italia per otto giorni) ha realizzato l’interessante progetto #Foodology: storie di cibo, storie di integrazione, storie di giovani.
Foodology è un progetto multisettore che si inserisce nell’ambito degli scambi giovanili del progetto Erasmus Plus che ha dato la possibilità ai ragazzi partecipanti di prendere parte ad attività e seminari, partecipare a visite guidate (per vedere da vicino come operano realtà importanti come Slow Food Youth Network, Campagna Amica, la permacultura della Casa del Carro di Tortora, l’ Orto di Famiglia – di San Floro, L’Alveare – Agrama di Belcastro, Crocevia Calabria), organizzare workshop e lavori collettivi. Per tutta la durata del progetto i ragazzi hanno potuto cosi venire a contatto con diversi punti di vista per una crescita comune che va di pari passo con la valorizzazione delle ricchezze agroalimentari della nostra Terra dalla sementa al consumo critico.
“Grazie a questo progetto abbiamo imparato a mangiare sano e a chilometro zero, – ci racconta Adriana, studentessa rumena – abbiamo imparato a valorizzare e a comunicare i nostri prodotti tipici senza appellarci ai supermercati, apprendendo anche a preparare i cibi in casa”. “Foodology ci ha inoltre dato l’opportunità di migliorare e acquisire competenze chiave come imparare a cooperare con altre realtà, ad aver maggiore senso di iniziativa, a migliorare l’inglese, il tutto anche con un pizzico di divertimento”, proseguono Fortunato e ad altri ragazzi coinvolti.
Fine ultimo del progetto Foodology è quindi sviluppare nei giovani una consapevolezza critica sul cibo e sulle pratiche di consumo. “La cosa più bella di Foodology – spiega la direttrice organizzativa dell’ associazione Zagreus Maria Scalese – è trasmettere le buone pratiche sul ciclo del cibo ai giovani che poi le ritrasmettono, con il loro punto di vista, agli altri attraverso canali sensoriali e strumenti mediatici diversi in un percorso di transmedia storytelling. Dall’esperienza comune è quindi nato anche un blog che raccoglie le storie, gli articoli, le interviste, ma anche video e canzoni di settimane di lavoro. Una vera piattaforma multimediale e multimodale, fata dai giovani per i giovani.
Il blog di Foodology è online nella versione in italiano e in inglese all’indirizzo foodologyoung.eu dallo scorso martedi 29 settembre, giorno della sua presentazione al Centro Sociale Martensson dell’università della Calabria. Il progetto del blog foodologyoung.eu è aperto alle collaborazioni e ai contributi di tutti. Per chi volesse sostenere la sua implementazione è infatti attiva una campagna di crowdfunding con dei regali speciali, creati da 4 artiste per il progetto.
Andreina Morrone