Così tante divinità non si vedevano dalla Notte degli Dèi nella Piana degli Ulivi.
Ieram, il male nel mondo, il dio della Morte è stato domato, Thorgoros ha finalmente uomini che lo rappresentano con furore con la fiamma sacra che brilla sugli scudi e persino Thor, figlio di Odino, è stato scaraventato ad Astra dopo esser morto nel Ragnarok a supportare i Barbari. Questi alcuni degli highlight di un evento live, il 5° per EDUR – Eroi dell’Ultimo Regno, denominato “Promesse e Profezie”.
Per chi non lo sapesse, EDUR è un’associazione LARP, una delle poche e con così forte crescita, il cui obiettivo è promuovere il gioco di ruolo dal vivo. Un gioco d’interpretazione in cui i giocatori si calano fisicamente nei panni dei personaggi creati.
E le promesse furono tante, la tensione sempre più crescente in PVP (Player versus Player), sfociando in aperte battaglie durante le ultime ore, concretizzandosi in uno straordinario patto tra capi fazione, che è diventato anche uno stravolgimento dell’intero sistema.
Di fatti la realtà, piccola ma in crescita, ha cambiato il proprio assetto, avvicinandosi alle grandi realtà europee come il Battle for Vilegis o il Drachenfest. Durante il raduno, le 3 fazioni (Barbari, Alto Concilio e Impero) assieme alla pseudo-fazione dei Mercenari, hanno diviso l’isola su cui è ambientato il gioco in tre parti. Al di fuori delle Adunanze vi sarà la pace, durante le Adunanze (quindi gli eventi) la guerra aperta sarà furiosa e i Maestri delle Accademie (istituzioni in gioco che permettono l’apprendimento di diverse abilità aggiuntive), interpretati dai Game-Master, ne saranno i giudici.
Oltre a benessere e prosperità, il prevalere porterà prestigio e vantaggi alla fazione che totalizzerà più “punti” attraverso le vittorie sul campo.
Uno schema già sentito?
Scelta dettata dalla «volontà di creare in Calabria una realtà come ovunque possano fiorire. Solo da noi non si ha alcun aiuto da nessuna parte» confessa il vice presidente dell’associazione, Giandomenico Pedullà, forse riferendosi ai disagi che l’organizzazione ha avuto a trovare location adatte con i giusti consensi. Alla fine si è tornati nel posto in cui le lame si sono incrociate già quest’estate, a Bovalino, incantevole valle, ma di quasi impossibile raggiungimento.
«Ma lo spirito di EDUR non si perderà, nonostante questi cambiamenti. La storia rimarrà pregnante e anche il segno che ogni singolo personaggio può lasciare sarà il nostro obiettivo primario: un esempio è il santino di un personaggio deceduto e santificato dall’Impero di Thorgoros» conclude Pedullà.
Non resta che attendere il prossimo appuntamento per vedere come si svilupperanno queste novità e se si riuscirà ad ottenere quanto prospettato. La buona volontà non manca, come sempre.
Alfredo Fred Arturi