[#Anime] Yuri!! on ice, il pattinaggio si fa arte animata

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CI sono opere che passano inosservate, altre che arrivano tra le vette delle più vendute, con oltre 35 mila copie in Blu-ray  andate a ruba in soli 3 giorni e altre 15 mila nella versione DVD.

Se qualcuno, anche solo un paio di mesi fa, mi avesse detto che mi sarei ritrovata ad amare un anime sportivo, probabilmente lo avrei preso per matto. Come al solito, però, l’animazione giapponese ha la particolarità di sorprendermi e questa volta galeotto è stato Yuri on ice.

Anime invernale di soli 12 episodi, Yuri on ice (o meglio Yuri!!! On ice) ha debuttato il 5 ottobre e si è concluso il 21 dicembre, riempiendo di recensioni positive il web, in particolare i social come Twitter e Tumblr.
Il brevissimo anime sportivo è stato prodotto dallo studio MAPPA, diretto da Sayo Yamamoto (già conosciuta per la sua precedente opera Lupin III. La donna chiamata Fujiko Mine) e illustrato da Mitsurō Kubo. Degno di nota il fatto che le coreografie su ghiaccio presenti in praticamente tutte le puntate dell’anime sono opera di un ex pattinatore giapponese, Kenji Miyamoto.

 

 

La trama non è troppo complessa, ma comunque gradevole; certo non straordinaria, ma curata, scorrevole e appropriata per un anime sportivo, concentrando il focus principalmente sul pattinaggio artistico e le sue sfide.

Yuri Katsuki è il protagonista principale e comincia la sua storia in un modo piuttosto comune nel genere:

il fallimento totale.

Rappresentante giapponese del pattinaggio singolo maschile e finalista nel prestigioso Gran Prix, Yuri si ritrova a sbagliare platealmente, in preda all’ansia, tutte le sue performance su ghiaccio, finendo ultimo in classifica. Scoraggiato e fuori forma, il pattinatore giapponese si ritirerà con la coda tra le gambe nella sua città natale dove tre bambine del posto lo riprenderanno di nascosto mentre riproduce perfettamente una delle coreografie di Victor Nikiforov (leggenda vivente del pattinaggio su ghiaccio) diffondendo poi il video su internet. Video che finirà sotto gli occhi di Victor stesso, il quale deciderà così di mollare tutto per diventare il nuovo coach di Yuri.

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Essendo un anime sportivo, la maggior parte della storia si basa ovviamente su allenamenti, prove e competizioni. Le esibizioni dei personaggi principali, e non solo, rendono con estrema cura il valore artistico di questo sport, ponendo particolare enfasi sulla passione, i sacrifici, i sogni e soprattutto l’amore di coloro che la praticano, piuttosto che sulla semplice competitività e il desiderio di “essere il migliore”. Queste caratteristiche, ma non solo, distanziano Yuri on ice da altri anime dello stesso genere.
Infatti, diversamente dai soliti “spokon” (come il ben più longevo e popolare Haikyuu), Y.O.I. esce dal contesto scolastico, dando una visione globale e più realistica del pattinaggio artistico, basandosi su gare esistenti e ispirandosi ad atleti reali, rinunciando quindi a mosse speciali (di esempi qui ce ne sarebbero tantissimi ma, per andare sul classico, forse solo i giovanissimi non ricordano i tiri speciali e le acrobazie in Holly e Benji/Capitan Tsubasa) e azioni che sfidano la logica e le leggi della fisica.

I personaggi sono la parte più importante di quest’anime: Yuri Katsuki è una persona anche troppo normale, piuttosto mediocre, senza particolari abilità, non geniale, non un talento naturale, è estremamente semplice identificarcisi in lui soprattutto se si è propensi all’ansia e a cali di autostima. La sua mancanza di fiducia nelle proprie capacità compromette le sue abilità sportive e lui ne è assolutamente consapevole; sa di non essere all’altezza di alcuni dei suoi sfidanti, ha problemi che non riesce a risolvere ed è insicuro e umorale. Tutto questo, nel corso della trama, viene costantemente messo in moto da Yuri in maniera inconsapevole e, andando avanti nella storia, questo diviene palese e illustrato in maniera divertente e intelligente.


Victor Nikiforov, il coprotagonista, è la perfetta controparte di Yuri. Campione mondiale per cinque volte di seguito e figura leggendaria dello skate moderno. Victor è rilassato, sicuro di sé, disinvolto e a volte spietato nel suo essere sincero. Le rispettive differenze e il loro condiviso amore per il pattinaggio artistico rendono la loro relazione dinamica e naturale, piacevole da seguire. I due personaggi imparano a conoscere loro stessi e l’altro, sviluppando via via una relazione sempre più intima, che si lascia intendere essere romantica. È probabilmente questa sottotrama sentimentale che ha dato una spinta in più alla popolarità dell’anime, rendendolo un vero e proprio caso sul web e facendogli guadagnare il titolo di “primo anime con una rappresentazione positiva di una relazione omosessuale”. Per quanto la definizione non sia propriamente corretta (ci tengo a citare No 6, bellissimo anime distopico del 2011), sicuramente Yuri!!! on ice si merita una menzione speciale per essere riuscito a sollevare uno scalpore che i suoi predecessori non erano riusciti a creare grazie all’irresistibile carisma dei suoi personaggi e alla quasi utopica tranquillità dell’ambiente in cui vivono.

Victor e Yuri si muovono in un mondo dove non sembra esistere la piaga dell’omofobia e i loro gesti d’affetto pubblici attirano al massimo qualche sguardo curioso.


Altro punto che ha attirato l’attenzione positiva del pubblico è l’eterogeneità etnica dei personaggi.

Non capita molto spesso di vedere l’America rappresentata da un ragazzo latino o di trovare personaggi importanti di un anime provenire dalla Russia, dal Canada, dalla Svizzera o addirittura da paesi come il Kazakistan o la Thailandia, che difficilmente hanno visibilità nei media. Oltretutto il range d’età molto ampio dei personaggi, variando dai 15 anni di Yuri Plisetski ai 27 di Victor, dà la possibilità di vedere rappresentati diversi gradi di maturità e consapevolezza, che risultano splendidamente evidenti nelle interazioni dei personaggi.

Dal punto di vista tecnico, Yuri!!! on ice è notevole, nonostante uno stile altalenante. In linea di massima i disegni sono molto belli, curati e ricchi di particolari, soprattutto nei primi episodi. L’animazione dei movimenti è magnifica, le esibizioni dei personaggi fluide, eleganti, realistiche.

Una vera e propria opera d’arte a volte.

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Purtroppo non sempre, soprattutto durante le coreografie di personaggi secondari, dove i tratti del viso vengono semplificati un po’ troppo, le proporzioni del corpo si perdono, le inquadrature hanno angolazioni strane se non insensate.
Tutto sommato però, considerando l’enorme budget che un progetto del genere avrà richiesto e il lavoro di qualità svolto nei punti giusti, si può comunque apprezzare lo sforzo evidente che è stato posto in questo anime.


Veniamo ora a quello che è secondo me il reale punto di forza di Yuri!!! on ice: la colonna sonora.


Le musiche sono varie e originali, partendo dall’opening per arrivare alla ending. Ogni esibizione su ghiaccio si adatta perfettamente al suo sottofondo musicale e ogni traccia è perfetta per il personaggio che la danza.

La serie ha anche attirato commenti positivi tra figure rilevanti del pattinaggio artistico su ghiaccio. Tra i vari fan dell’opera si annoverano nomi come Johnny Weir, Evgeni Plushenko, Masato Kimura e l’attuale campionessa mondiale del pattinaggio singolo femminile Evgenia Medvedeva (che ha anche reso pubblica una sua foto in cosplay da Yuri Katsuki, entusiasmando i fans e le due autrici di Y.O.I.).

Per concludere, Yuri!!! on ice è un’opera semplice e piacevole che riesce ad alternare con successo momenti sciocchi e divertenti ad altri di grande eleganza e raffinatezza e che, pur mancando il tipico dramma e suspense a cui i giapponesi ci hanno abituato negli anni, riesce comunque a interessare, colpire e commuovere, tenendo incollati allo schermo.

Nel suo piccolo, riesce a dare una nuova visione del mondo, a far conoscere e apprezzare uno sport affascinante come il pattinaggio sul ghiaccio, o magari a “fare storia”, come amano scrivere i fan sul web citando la sigla.  

Paola Maria Helena Greco

https://youtu.be/qh-Olq7caGU

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