Secondo appuntamento con la rubrica che va ad approfondire le tematiche più interessanti presenti negli anime. Questa volta parleremo del virus Cogito, interessantissima trovata in perfetto stile cyberpunk dell’anime Ergo Proxy, prodotto dal defunto studio Manglobe.
Il cyberpunk è fin dagli albori un genere che riesce ad essere estremamente filosofico, trattando tematiche come il rapporto tra l’uomo e la tecnologia o lo sviluppo della “vita artificiale”, in cui un androide o un qualsiasi “replicante” raggiunge una propria “autocoscienza”, da sempre ritenuta il fondamento della nostra umanità.
Ergo Proxy basa buona parte del proprio soggetto sull’espressione “Cogito ergo sum” (Penso dunque sono) del filosofo e matematico Cartesio. L’uomo è tale proprio grazie alla sua capacità di pensare e questa è l’unica cosa che certifica la propria esistenza. Il fatto di possedere un corpo materiale è un qualcosa di incerto, perché lo è anche la conoscenza dell’uomo sulla materia. Partendo da questa base nasce il virus Cogito, un’infezione che colpisce gli androidi di Ergo Proxy (chiamati AutoReiv) permettendogli di acquisire una propria autocoscienza e quindi di provare emozioni umane, ottenendo una vera e propria anima. Gli AutoReiv contagiati cadono a terra con le mani unite in segno di preghiera, simboleggiando probabilmente l’idea che l’anima sia un qualcosa di divino. Ad alimentare l’interesse per la faccenda è il fatto che il Cogito provochi effetti differenti sui vari AutoReiv.
Infatti, prendendo come esempio l’infezione di Pino (AutoReiv da compagnia con aspetto di una bambina, che deve il suo nome al celebre Pinocchio), notiamo lo sviluppo di un carattere puro e del tutto simile a quello di una bambina. Proprio questa purezza riesce a far presa in tutti i personaggi che vengono a contatto con lei. Considerando l’effetto su buona parte degli altri AutoReiv, notiamo come il Cogito li renda degli spietati assassini. Probabilmente gli autori vogliono comunicarci che quella è la natura umana e che la vera purezza è quella di un bambino.
Un anime che fa riflettere su quello che potrebbe essere il futuro. Se ci pensiamo tutti i moderni software non sono altro che creazioni mediate da calcoli numerici. Ma se un giorno si riuscisse a creare un software che riesce ad agire d’istinto, con una propria coscienza non basata su dei calcoli, allora non saremmo gli unici per cui varrebbe la frase:
“cogito ergo sum”.
Antonio Vaccaro